Il virus della febbre catarrale si sta ancora diffondendo nel nostro paese. A Drenthe sono state diagnosticate circa 270 infezioni da virus della febbre catarrale in un mese. Attualmente nei Paesi Bassi sono circa 4.000 i casi ufficialmente diagnosticati di febbre catarrale degli ovini.
La maggior parte degli animali, soprattutto le pecore, sono colpiti a Ruinervold, Belen, Dwingelo e Nijveen. Ad esempio, Ruinerwold ha ora 21 casi di febbre catarrale degli ovini, Beilen 19, Dwingeloo 14 e Nijeveen 13.
Lo dimostrano i dati pubblicati oggi dall’Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (NVWA). Diverse infezioni sono state scoperte anche a Hegken, Kokang e Wigster.
Quando il virus della febbre catarrale viene ufficialmente diagnosticato, il sangue dell’animale infetto viene analizzato in laboratorio. I veterinari hanno inoltre diagnosticato 1.449 focolai in tutto il Paese sulla base dei sintomi caratteristici degli animali malati. Il virus si manifesta principalmente nella Drenthe, nell’Olanda settentrionale e meridionale, a Utrecht e nella Frisia. Nel Limburgo e nella Zelanda non ce n’è quasi nessuno.
La febbre catarrale colpisce soprattutto le pecore, che comunemente soccombono alla malattia. Ma anche le capre, le mucche, i cervidi e alcuni animali dello zoo possono essere infettati. La malattia è apparsa nei Paesi Bassi per la prima volta dal 2009 all’inizio di settembre. Da ottobre la febbre catarrale degli ovini compare anche a Drenthe. Da allora il numero dei contagi è aumentato.
La malattia viene trasmessa dai moscerini, piccole mosche che pungono, infettate dal virus della febbre catarrale. La NVWA sta indagando su quali specie di moscerini siano portatrici del virus. A questo scopo vengono catturati moscerini da decine di allevamenti.
Una volta che si sa quali moscerini portano il virus, si continua a cercare possibili misure preventive contro i moscerini infetti o contro l’infezione. I moscerini sopravvivono agli inverni miti, quindi esiste la possibilità che le malattie del bestiame siano ancora presenti dopo l’inverno. La lingua blu non viene trasmessa agli esseri umani.
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