Il marchio di moda italiano Max Mara utilizza un design in una linea di abbigliamento fin troppo familiare per un’azienda tessile olandese, Vlisco. Il suo designer ha sviluppato un design nel 1979 utilizzando “forme di fiori a forma di tromba con bordi a zigzag”, che sono ruotati l’uno rispetto all’altro, con strisce sullo sfondo e un “ornamento a coppa di fiori”. Questi capi sono presenti anche nella linea di abbigliamento Max Mara.
Il produttore tessile olandese afferma che la nostra violazione del copyright. Il marchio di moda italiano dice queste sciocchezze: il design deriva dalla cultura africana ed è quindi di dominio pubblico. In un breve procedimento dinanzi al tribunale distrettuale dei Paesi Bassi centrali, Vlisco sostiene di aver introdotto lui stesso il design in Africa e che lì è diventato molto popolare. I portatori africani chiamavano il design “Fleur de Mariage”.
Il giudice First Relief è d’accordo con Vlisco e riconosce che la società olandese possiede il copyright di questo design. Ma siccome Max Mara è italiano e vende i suoi vestiti anche all’estero, il giudice deve fare i conti con il diritto europeo e nazionale di ogni stato membro. In questo caso, il tribunale può pronunciarsi solo nei Paesi Bassi, in Germania e in Italia. Max Mara deve interrompere immediatamente la vendita di abbigliamento di design Vlisco in questi paesi e informare i propri clienti che non sono più autorizzati a vendere questa linea e non possono più offrirla online o offline. Devono restituire tutte le copie che hanno ancora.
Una versione di questo articolo è apparsa anche su NRC Handelsblad l’8 dicembre 2021
Una versione di questo articolo è apparsa anche su NRC la mattina dell’8 dicembre 2021