Quasi quattro anni dopo, l’Italia inizia il mega-processo disastro del ponte Genova

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  • Fiorella Obromola

    Docente all’estero

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C’è una grande tenda nel cortile del tribunale di Genova, con le sedie già sistemate all’interno. A parte le molte stanze, la tenda dovrebbe fornire spazio extra per tutti i partecipanti alla sessione. Quasi quattro anni dopo il crollo del ponte Morandi, inizia oggi un mega-processo al disastro. Per la prima sessione è prevista una grande affluenza.

Gli italiani non hanno detto nulla sulla mega-inchiesta: sono 59 gli indagati rappresentati da almeno 200 avvocati. Hanno partecipato centinaia di persone e organizzazioni. L’audizione è aperta al pubblico: sono attesi molti giornalisti e altre parti interessate.

La corte ha adottato le misure necessarie per accogliere tutti: ci sono tre grandi sale che possono ospitare circa 500 persone. Le persone che non sono sedute in aula possono seguire il procedimento tramite collegamento video. “Questo sarà un processo storico, quindi pensiamo che sia importante renderlo il più accessibile e tracciabile possibile”, ha affermato. procuratore generale di Genova.

vittime

Il 14 agosto 2018, alle 11:36, il disastro ha colpito. Il ponte Morandi, lungo 1182 metri, si erge a 45 metri sopra la diga del fiume Bolsevera, una zona residenziale e industriale che sta crollando. Poi ci sarà traffico intenso sul ponte. 43 persone sono morteCompresi molti bambini.

Uno sguardo al disastro:

Guarda indietro al crollo del Ponte Morandi

Dopo il disastro, è stata incaricata Autostrada per l’Italia. Il gestore della strada non avrebbe effettuato correttamente la manutenzione del ponte più che cinquantenne: i sensori per il controllo della struttura non funzionavano dal 2015 e due moli sono risultati in difficoltà. Dopo Il premier Conte Dopo un’indagine del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha preso una posizione severa, definendo il disastro “colpa grave e imperdonabile”.

Hanno sostenuto quattro esperti nominati dal giudice del dibattimento In un comunicato di fine 2020 Il crollo è stato il risultato di difetti di progettazione, scarsa manutenzione e scarsi controlli.

I migliori uomini

Così sarà oggi 59 sospetti Davanti al giudice. Ci sono accuse che sono state tradotte come “vari omicidi”, “omicidi stradali”, “aggressione alla sicurezza stradale” e false.

Sia Autostrade per l’Italia che SPEA, l’ente preposto alle manutenzioni e alle ispezioni, hanno raggiunto una conciliazione di circa 30 milioni di euro. Come istituzione, sono tenuti fuori dal processo. Tuttavia, molti altri sono personalmente indagati, tra cui Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrada per l’Italia, e Paolo Berti, ex direttore delle operazioni centrali di Spea. Dovrebbero essere presenti anche funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Ex).

Non possiamo aspettarci un verdetto a breve. “Sicuramente è un processo che richiederà molto tempo. Non solo per il numero delle accuse, ma anche per la complessità del processo”, ha detto a un quotidiano il capo del tribunale di Genova. Sito di notizie regionali. Non credo che il verdetto arriverà prima del 2024.

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