Dugin non è ufficialmente affiliato al Cremlino, ma è conosciuto in Occidente come una grande fonte di ispirazione per Vladimir Putin, con il quale si dice abbia stretti legami. È anche soprannominato “Putin’s Brain”, o per via della sua lunga barba, “Rasputin Putin”. Dugin, ispirato da Stalin, si definisce un filosofo politico.
La 29enne Daria Dugina, come suo padre, personaggio dei media e sostenitore della guerra in Ucraina, stava tornando a casa da un festival alla periferia di Mosca. La commissione d’inchiesta conferma che era nell’auto esplosa.
Lo dice all’agenzia governativa russa un conoscente della famiglia Dugin bagaglio Che l’esplosione della Toyota Land Cruiser Prado appartenesse a suo padre. Anche lo stesso Dugin era al festival, ma si diceva che fosse tornato a casa con un’altra macchina all’ultimo minuto. Le immagini diffuse sui social media di un uomo barbuto, presumibilmente Dugin, osservava la scena del crimine incredulo.
Nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’esplosione. Gli opinionisti pro-Cremlino nei media hanno immediatamente fatto riferimento all’Ucraina, ma anche altri credono che la resa dei conti negli ambienti russi sia possibile. Una bomba ucraina, così mirata, così vicina a Mosca renderebbe nervose molte persone al Cremlino ed è considerata altamente improbabile.
Dugin è il fondatore del “movimento eurasiatico” ultranazionalista, che mira a unire tutti i parlanti di lingua russa in un’unica comunità. I suoi libri hanno molto in comune con la geopolitica del Cremlino. Si dice che sia stato la forza trainante dell’annessione della Crimea nel 2014, che ha pubblicamente sostenuto sei anni fa. È stato nell’elenco delle sanzioni degli Stati Uniti e dell’UE dal 2015.
Nel pensiero conservatore di Dugin, è importante che la Russia formi un impero grande e potente. Questo sarebbe l’unico modo per bilanciare il liberalismo in Occidente a livello internazionale. L’Ucraina gioca un ruolo importante nel suo pensiero. La transizione di un paese slavo verso l’Occidente, come ha fatto l’Ucraina negli ultimi otto anni, è ideologicamente impensabile. Il Cremlino sta prendendo in prestito duro dai suoi materiali per giustificare la sua invasione dell’Ucraina.
Daria Dugina ha seguito la linea di suo padre. Era una giornalista di spicco in Russia, negli ultimi mesi ha usato spesso il suo teatro per sostenere l’invasione. Ha visto la guerra come “uno scontro tra gli abitanti dell’Eurasia e la globalizzazione”. In un’intervista con un noto YouTuber, ha descritto l’Occidente come una “società nazista liberale, che ha un problema con una cultura della cancellazione”.
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