Il virus H5N1 ha avuto origine nel 1996 in un grande allevamento di oche cinesi e nel 2005 è passato agli uccelli acquatici selvatici d’acqua dolce. Campusen afferma che il fatto che ora sia “finalmente” in mare aperto solleva molte domande. “Finora gli uccelli marini sono stati salvati da tutti i luoghi. Ciò accelera notevolmente la diffusione del virus tra gli uccelli selvatici, forse anche nell’emisfero meridionale”.
Per cercare Fula – che sarà pubblicato sulla rivista scientifica Scottish Birds – Campusen e la collega scozzese Sheila Gere hanno esaminato una colonia di grandi skua. Rispetto a un precedente censimento del 2015, si stima che questa popolazione sia diminuita del 60-70%. “Gli stagni d’acqua dolce dell’isola erano pieni delle carcasse in decomposizione di grandi pesci marini uccisi dall’influenza”, afferma Campusen.
Sono in corso ulteriori ricerche su Fola incentrate sulla domanda “per quanto tempo queste aree rimarranno pericolose per l’uomo e gli animali”. Secondo Campusen, tale ricerca è anche nel nostro interesse, perché anche le persone sono suscettibili all’infezione da H5N1. Una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mostra che dal 2003, 863 persone in tutto il mondo hanno contratto il virus, di cui più della metà (455 pazienti) sono morte.
Servizi sanitari: l’epidemia di influenza aviaria è la peggiore in assoluto
L’attuale epidemia di influenza aviaria è la peggiore in assoluto in Europa, riferisce l’ECDC del servizio sanitario europeo. Il ceppo virale altamente patogeno si è diffuso in 37 paesi europei, da Spitsbergen in Norvegia all’Ucraina.
Dall’inizio dell’epidemia lo scorso anno, sono stati segnalati 2.467 focolai tra gli uccelli domestici in Europa. In totale sono stati uccisi 48 milioni di uccelli. Inoltre, sono stati rilevati 3.573 casi di infezione da HIV negli uccelli selvatici.
Il servizio sanitario ha affermato che le persone in Europa non sono state recentemente infettate dal virus dell’influenza aviaria. Pertanto, i rischi dell’epidemia per la salute pubblica sono bassi. L’organizzazione osserva che i rischi per le persone che lavorano con gli uccelli sono maggiori. Quindi è importante rimanere “vigili”. Il servizio sottolinea l’importanza dei test sulle zoonosi. Si tratta di un’infezione che può essere trasmessa dagli animali all’uomo, come è successo ad esempio con il Corona virus.