Entro il 2050, tre miliardi di persone potrebbero vivere negli “hotspot climatici”

Agenzia di stampa francese

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  • Helen Aker

    Editore di clima ed energia

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In più di 25 anni, tre miliardi di persone potrebbero vivere in aree considerate “punti caldi” del riscaldamento globale. Questo sarà il doppio di quanto lo è ora, perché la popolazione è raddoppiata entro il 2050. Ci sono anche limiti alle possibilità di adattamento delle persone se il riscaldamento globale continua. Tutto questo è evidente da un rapporto presentato al Summit sul clima a Sharm El Sheikh, in Egitto.

Le regioni che si qualificano come hotspot si trovano principalmente in America centrale, Medio Oriente e parti dell’Africa e dell’Asia. Gli hotspot si riferiscono alle aree più sensibili alle condizioni pericolose associate ai cambiamenti climatici. Nei paesi più vulnerabili, il tasso di mortalità è circa 15 volte superiore a quello delle regioni meno colpite dal riscaldamento.

Ciò è dovuto, ad esempio, al frequente verificarsi di inondazioni, gravi siccità e tempeste. Ciò potrebbe portare all’espulsione di milioni di persone dalle loro case e dai loro territori. Nel RapportoElenca le dieci informazioni sul clima più importanti emerse dalla ricerca, a cui hanno contribuito decine di scienziati.

limiti rigidi

La lotta al cambiamento climatico comprende sempre due componenti: da un lato, le emissioni di gas serra devono essere ridotte e, dall’altro, i paesi dovranno adattarsi ai cambiamenti che comunque si verificheranno. A volte si pensa che la seconda sia più importante della prima, perché ci sono molte possibilità di adattamento. Ma il rapporto non ignora questa idea.

“Abbiamo raggiunto un punto in cui l’adattamento ai cambiamenti climatici non può sostituire la riduzione delle emissioni”, ha affermato Johann Rockström, direttore dell’Istituto tedesco di Potsdam, durante la presentazione del rapporto. Secondo lui, c’è frustrazione tra gli scienziati per il fatto che l’approccio al cambiamento climatico stia procedendo troppo lentamente.

Il rapporto afferma che “le persone hanno una notevole capacità di adattamento”. Ma mentre il pianeta continua a riscaldarsi, ci saranno sempre più conseguenze insopportabili a cui non sarà più possibile adattarsi. In altre parole, ci sono limiti difficili all’adeguamento. Questi si verificano quando il caldo diventa troppo estremo per il corpo umano o quando le comunità costiere sono sopraffatte dall’innalzamento del livello del mare.

Salute

Questo vertice sul clima riguarda principalmente la creazione e l’effettiva attuazione degli accordi raggiunti in precedenza. Sebbene gli scienziati del clima svolgano effettivamente un ruolo secondario in questo durante la conferenza, poiché il loro lavoro funge da base per i negoziati tra i paesi, dovrebbe esserci una relazione più stretta tra politica e scienza, ritiene Rockstrom.

Il rapporto stabilisce anche un chiaro legame tra il cambiamento climatico e la salute umana. In ogni continente c’è più morte a causa del caldo. A causa dell’aumento delle temperature e della siccità, aumentano anche gli incendi boschivi, che influiscono anche sulla salute. Le malattie infettive possono anche aumentare a causa del riscaldamento globale.

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