Il governo italiano è creativo nel trattare con i rifugiati – De Groene Amsterdammer

Per nascondere che non è cambiato assolutamente nulla nella politica sul Mediterraneo al vertice europeo di Bruxelles su migrazioni e rifugiati di fine novembre, il nuovo governo italiano mostra i muscoli della destra. Ad esempio, durante i Dialoghi mediterranei lo scorso fine settimana, il vice primo ministro Matteo Salvini ha definito il vertice “una vittoria per l’Italia”. Secondo Salvini, la vittoria consisterebbe nell’indicare la rotta del Mediterraneo “come la punta di diamante del piano in venti passi dell’Ue”, e nessuno lo negherà. La commissaria europea per gli affari interni, Ylva Johansson, ha infatti riconosciuto che “il maggior numero di immigrati clandestini arriva in Europa attraverso il Mediterraneo, 90.000 quest’anno, con un aumento del 50% rispetto allo scorso anno”.

Ma con questa nota non cambia nulla. Il regolamento Dublino del 1990, imposto da Italia, Grecia e Malta, è ancora in vigore. In base a tale regolamento, il paese in cui un rifugiato atterra per la prima volta è responsabile del trattamento di qualsiasi domanda di asilo e altri paesi dell’UE possono rimandare i rifugiati non registrati nel paese di primo arrivo. Un meccanismo pericoloso perché favorisce l’evasione della registrazione, cosa che avviene in Italia da anni, mentre Malta semplicemente non consente alle imbarcazioni di profughi di entrare nelle sue acque territoriali e la Grecia è colpevole di infami respingimenti in mare.

Il nuovo governo italiano post-fascista, Giorgia Meloni, deve mostrare delicatamente i muscoli nella zona dei rifugiati. In assenza di risultati a livello europeo, nel nostro Paese si stanno facendo analisi innovative che dovrebbero sembrare una soluzione, ma non lo sono. “L’Italia non può accettare che le persone che entrano in Italia siano selezionate da trafficanti di persone provenienti dall’Africa, e non solo alla frontiera come in Francia, Germania e altri paesi dell’UE”, è una di queste analisi del presidente del Consiglio Meloni e del ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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Cosa significa Italia è: diamo il benvenuto solo a persone con l’istruzione richiesta in Italia. La selezione deve essere effettuata nel paese d’origine, o “nella regione” come viene chiamata, quindi nessuno sulla barca dei profughi ha diritto. O meglio: i rifugiati non esistono, esistono solo i lavoratori migranti. Come se questa fosse la situazione in tutti gli altri paesi europei.

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