Il boss mafioso arrestato conduceva una “vita non monastica” e amava le cose costose

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Abiti firmati, profumi di lusso e un frigorifero pieno di cibo: il boss della mafia siciliana Matteo Messina Denaro non ha vissuto una vita difficile prima del suo arresto. O, nelle parole del quotidiano italiano La Repubblica: anche negli ultimi momenti della sua latitanza, il “capo” non ha abbandonato la pompa e le circostanze.

Ciò è avvenuto attraverso la ricerca di un appartamento nel villaggio siciliano di Campobello di Mazara, dove i pm ritengono che Messina Denaro abbia vissuto negli ultimi mesi. Oltre agli articoli costosi, i ricercatori hanno trovato anche ricevute di ristoranti, pillole per l’erezione e preservativi.

Uno degli imputati conclude che “non conduceva esattamente una vita monastica”.

sempre “buongiorno” e “buonasera”

In contrasto con gli oggetti trovati, la presunta ultima casa di Messina Denarau era modesta e semplice, al piano terra di un insignificante complesso di appartamenti. Un uomo che abita al primo piano del palazzo dice di Messina Denarau di averlo visto diverse volte. “L’ho salutato e nient’altro. Ha risposto calorosamente.”

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Agenti nel complesso residenziale dove Messina Denarau vive da qualche mese

Anche altri vicini descrivono il boss mafioso come una persona amichevole. Uno ha detto: “Era un tale gentiluomo che diceva buongiorno e buonasera, mi salutava sempre”. La Repubblica.

Nessun residente afferma di aver riconosciuto Messina Denaro come capo latitante di Cosa Nostra, il ramo siciliano della mafia. 60 anni CapoSoprannominato “Il Magro”, è stato arrestato ieri in un ospedale privato del capoluogo siciliano, Palermo, dove era ricoverato, tra l’altro, per un tumore al fegato.

sotto il nome di copertura dell’ospedale

Non c’era con il suo vero nome: Messina Denaro era registrato in ospedale come “Andrea Bonafede”. Non si tratta di un nome inventato, ma di una persona reale, che nel frattempo è stata accusata di complicità. Bonafide possedeva anche l’appartamento dove Messina Denaro avrebbe vissuto negli ultimi mesi.

I carabinieri italiani sospettavano da tempo che Messina Denaro si nascondesse dietro un altro nome, ma non sapevano ancora quale. Ciò è cambiato quando hanno scoperto che potrebbe aver avuto il cancro, anche intercettando persone della sua rete.

Il nome del boss mafioso non compariva mai in quelle conversazioni, ma era chiaro ai carabinieri che gli interlocutori intercettati parlavano genericamente di Messina Denaro.

Una ricerca nelle cartelle cliniche dei malati di cancro al fegato maschi nell’era del mafioso, tra l’altro, ha portato i ricercatori al nome Andrea Bonafide. Utilizzando tabulati telefonici e filmati delle telecamere a circuito chiuso, hanno esaminato dove si trovava il vero Bonafede nei giorni in cui è stato ricoverato in ospedale secondo il suo fascicolo.

Si scopre che l’uomo è stato in casa per tutto questo tempo.

Guarda 35.000 euro

Ieri, nel giorno in cui era prevista la nuova cura di Andrea Bonafede, i carabinieri hanno colpito. Già lì si scopre che Andrea è Matteo. Secondo la polizia, al polso del boss mafioso ricercato c’era un orologio del valore di 35.000 euro, che non avrebbe opposto resistenza all’arresto. Si presume che abbia detto quando un cliente gli ha chiesto il suo nome: “Sono Matteo Messina Denaro”.

Ecco com’era l’arresto:

Boss mafioso siciliano arrestato a Palermo dopo 30 anni

Resta da chiedersi come Messina Denaro, che la polizia italiana sta cercando da trent’anni, abbia potuto rimanere così a lungo sotto i radar. A Campobello de Mazara, dove vivono diverse migliaia di persone, secondo i ricercatori potrebbe camminare indisturbato per le strade. “Conduceva una vita normale, andava al supermercato”, ha detto oggi qualcuno.

Il sindaco del paese siciliano, che dice di non aver mai visto Messina Denaro, si chiede se un boss mafioso sia davvero capace di camminare tranquillamente per le strade. “Preferisco immaginare che si muovesse nelle auto delle persone che lo hanno aiutato e gli hanno dato copertura”.

condanna a vita

Il procuratore capo Maurizio de Lucia, responsabile dell’arresto di ieri, ritiene che Messina Denaro fosse protetto da altri a causa della sua posizione elevata nella mafia. Secondo il procuratore, il boss mafioso di 60 anni, che ha definito “assurdo”, ha apprezzato il rischio di essere catturato nonostante il suo basso status.

Troppo basso, come si è scoperto ieri. Messina Denaro, che è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza in Abruzzo, rischia l’ergastolo, precedentemente comminato in contumacia.

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