Maltempo nel nord Italia: questi fattori hanno portato a una tempesta perfetta | al di fuori


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A causa di una siccità prolungata, lo strato superiore del terreno si è asciugato così tanto che è difficile che l’acqua scenda via. Ironia della sorte, le piogge attuali non alleviano la gravità della siccità nella regione. La grande quantità di acqua ora scorre principalmente molto al di sopra del suolo e, secondo i meteorologi, non ha la possibilità di ricostituire le falde acquifere. I fiumi si prosciugherebbero anche una volta che l’acqua piovana si fosse completamente scaricata nel mare.

La posizione dell’Emilia-Romagna rende la regione particolarmente vulnerabile. Si trova nel bacino idrico che scorre dagli Appennini nel mare Adriatico. Secondo l’Istituto Italiano per le Ricerche Ambientali (ISPRA), la regione è una delle più pericolose per le alluvioni in Italia.

Perché l’area è stata edificata sempre di più negli ultimi anni e sempre più fiumi sono stati scalati, l’acqua non poteva essere drenata correttamente. Anche la deforestazione, l’agricoltura intensiva, l’abusivismo edilizio e la scarsa manutenzione degli impianti idrici aumentano il rischio di alluvioni e frane.

Beeld uit video: Waarom het droge Italië vrijwel niks aan deze heftige regenbuien heeft2:14
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Quello che sta accadendo ora in Emilia-Romagna è una conseguenza diretta del cambiamento climatico. Lo dicono molti esperti ambientali e climatici italiani. “È la nuova normalità”, afferma Paola Pino de Store della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA). Per esempio.

Se tutto andasse per il verso giusto, potrebbe sfociare in una tempesta perfetta, come accade ora in Emilia-Romagna. Ma anche altre regioni d’Italia sono a rischio. Più di otto milioni di italiani vivono in un’area a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera, secondo l’Istituto Italiano per le Ricerche Ambientali (IER).ISPRA) nel 2021.

Beeld uit video: Ravage in Italiaanse stad na noodweer: ‘Het water kwam meters hoog’1:43
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Esistono fondi per affrontare le vulnerabilità. Miliardi di euro sono messi a disposizione dall’Unione Europea per affrontare i problemi climatici, ma l’Italia finora non ha fatto quasi nulla.

Secondo la Corte dei Conti, il rallentamento è dovuto alla carenza di project manager e di personale tecnicamente qualificato nelle amministrazioni locali. Il capo di Sigea ha dichiarato al quotidiano online che il progetto medio in Italia dura cinque anni Politica. “È tanto tempo.”

Il ministero dell’Ambiente italiano ha pubblicato a dicembre il suo primo piano nazionale per il clima. Il paese vuole adattarsi al clima che cambia, tra l’altro, costruendo più basi idriche, rinnovando le stazioni idriche e riparando le dighe abbandonate.

Allo stesso tempo, all’inizio di questo mese, il ministro dell’Agricoltura italiano ha dichiarato di non voler uccidere l’industria italiana con limiti rigorosi sull’anidride carbonica se altri importanti inquinatori non avessero fatto lo stesso. Gruppi climatici e ambientali Martello Il governo deve fare di più per affrontare i problemi che già esistono.

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