L’Italia vuole rivedere il piano di ripresa della corona in stallo con il nuovo sostegno dell’UE

Raffaele Fito al ‘Festival dell’Economia’ di Trento.
Foto: Pierre Teyssot/SplashNews.com/ANP

In breve

  • Il governo italiano Meloni è sottoposto a enormi pressioni per attuare i suoi piani di ripresa dal coronavirus.
  • Gli obiettivi non vengono raggiunti e si verificano ritardi.
  • Mentre Bruxelles smetterà di pagare, Roma vuole rivedere i piani e ricevere altri 2,7 miliardi di euro dal programma di stabilità dell’UE.

L’Italia sta affrontando gravi ritardi nell’attuazione del suo ambizioso piano di ripresa dal coronavirus. L’opportunità storica di curare l’Italia, il malato dell’Eurozona, con miliardi europei è sotto pressione. Di volta in volta si mancano le scadenze, manca la trasparenza e i ministri rispondono con una retorica difensiva.

L’Italia ora vuole riconsiderare i piani di riforma. Ovviamente il cambiamento si concentra su progetti in linea con il piano UE rivisto della Commissione europea. Il piano mira a porre fine alla dipendenza della Russia dai combustibili fossili entro il 2030 producendo energia più pulita e riducendo il consumo energetico del 20%. L’Italia vuole 2,7 miliardi di euro dal programma Repower, 20 miliardi di euro e dai 3 ai 6 miliardi di euro da altri fondi europei.

Con uno stanziamento di oltre 191,5 miliardi di euro, l’Italia è il principale beneficiario della prossima generazione di fondi per la ripresa dell’UE. Inoltre, il Paese riceverà 42,7 miliardi di euro dal Fondo europeo di coesione (2021-2027) per modernizzare l’Italia e renderla più sostenibile.

Ministro in fiamme

Venerdì, durante il Festival dell’Economia di Trento, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fito, ha sottolineato l’importanza della ‘coerenza e integrazione’ tra i diversi programmi e fondi. Ammette che l’Italia è in una ‘fase difficile’. Ma Fito ribadisce che “non è un caso” che “solo quattro Stati membri” abbiano già presentato all’Ue le loro bozze di emendamento. “L’Estonia, per esempio, penso che i loro piani siano un po’ meno complicati dei nostri”. Gli Stati membri che desiderano modificare i propri obiettivi hanno tempo fino alla fine di giugno per farlo.

READ  Italia, Francia, Germania e... di Omroep Brabant Radio

Pochi giorni fa Fito è finito nel mirino dopo aver pubblicato sul quotidiano La Stampa affermazioni su “smantellamento del piano nazionale di rilancio”, “inutilità dei finanziamenti alle infrastrutture” e “trasferimento di soldi pubblici alle imprese”. Fito nega con veemenza che La Stampa sia una ‘resa assolutamente corretta’ delle sue frasi.

Il suo collega ministro Adolfo Urso, che si occupa delle imprese, ha prontamente corretto le relazioni dopo una riunione a Bruxelles al Consiglio Competitività. ‘Il ministro Fito è stato frainteso. L’Italia vuole utilizzare i fondi nel miglior modo possibile, secondo i piani praticabili e le modalità precise che la Commissione ci chiede.

Rapporto complicato con Bruxelles

L’ex primo ministro Mario Draghi, andato in pensione alla fine dello scorso anno, ha affermato che il piano di ripresa nazionale dell’Italia è stato un “test cruciale di credibilità”. Ma nell’era post-Draghi i rapporti con Bruxelles restano più complicati.

Ad esempio, l’Italia è ancora in attesa della terza tranche di aiuti dal fondo di salvataggio da 19 miliardi di euro previsto per fine febbraio. Il motivo è a Bruxelles Sono state sollevate domande su diversi progetti italiani. La cancellazione di due dubbi progetti – l’Italia voleva spendere 140 milioni di euro per gli stadi di calcio – continua a non convincere la commissione. Finora, Roma ha ricevuto 67 miliardi di euro dall’UE.

Le possibilità che l’Italia rispetti la scadenza concordata di giugno 2026 per raggiungere i suoi obiettivi di ripresa sono scarse, ha ammesso Fito a marzo. Vincenzo Smaldor, co-fondatore della Fondazione Openpolis, che controlla la spesa dei fondi pubblici, è stato più diretto: «Il progetto è tecnicamente fallito». Spiega: ‘A dicembre la situazione era già molto complicata. Sebbene il governo avesse inizialmente indicato che 20 dei 55 obiettivi intermedi lo erano, non è stato raggiunto.’

READ  6 motivi per cui sciare in Italia non sarà noioso

Mentre l’Italia lavora per rivedere gli obiettivi intermedi per giugno e agosto, i tagli di dicembre e marzo sono già stati mancati, lasciando gli obiettivi di giugno “a serio rischio”. Smaldor definisce il governo Maloney “segreto” quando si tratta di accedere ai dati e accusa i politici di non avere risposte concrete sulle modifiche ai piani.

“Non agire in fretta”

L’Italia ha ricevuto circa 126 miliardi di euro dal Fondo europeo di coesione, dallo sviluppo e dai fondi strutturali per il periodo 2014-2020. Alla fine del 2022, solo il 34% di questa cifra risultava essere stato speso (46,1 miliardi di euro). “Le finanze ora raddoppiano, mentre gli anni si dimezzano”, ha detto Fito a un festival economico a Trento. Il ministro dice che c’è un ‘atteggiamento calmo’.

Il suo collega ministro Urso sottolinea che la sfida attuale è una ‘sfida europea’. “Se l’Italia sa usare bene le sue finanze, può saldare il suo alto debito pubblico”.

We will be happy to hear your thoughts

Leave a reply

TGcomnews24