Nella regione meridionale italiana della Puglia, i bagnanti non possono più portare i propri snack. L’industria della ristorazione locale ha imposto un divieto. Non solo i turisti, ma gli stessi pugliesi sono sconcertati dalla rigida regola, quindi scrive Hln.
Tanto più che una giornata al mare sulla riviera adriatica è già molto costosa. Solo per entrare si pagano 30€ al Mar Village di Giovinazzo e 100€ al Lido Santo Stefano di Monopol. Inoltre, il cibo nei bar sulla spiaggia non è alla portata di molti italiani, quindi sono costretti a portare la propria merenda.
Del resto una normale domenica al mare costa dai 250 ai 300 euro per una famiglia barese. Un’insalata veloce costa 25 euro e le spiagge pubbliche ‘libere’ sono sempre meno, davvero sopravvalutate”, dice l’associazione locale D’Urso.
È già vietato portare il proprio pasto, concorda Michele Colella, gestore del bar sulla spiaggia Lido Calarina. “Non permettiamo grandi scatole frigorifere per le riunioni di gruppo. I picnic non sono ammessi qui. Ma se porti uno spuntino, una bevanda o un mini frigorifero, chiudiamo un occhio”.
Questo non è il caso ovunque. Il quotidiano italiano La Repubblica descrive come tre famiglie siano state minacciate quando hanno preso il cibo dalle loro valigie, mentre avevano già pagato la sedia a sdraio e l’ombrellone. Eravamo letteralmente intimiditi. Quando abbiamo aperto i sacchetti di cibo, il personale si è avvicinato a noi e ci ha minacciato. Hanno detto “prendi il cibo che hai portato via o ti buttiamo fuori”.
fonti): HNL