Si prevedono più casi di febbre catarrale, anche nel bestiame

Si prevede che il numero delle infezioni da febbre catarrale aumenterà. I sospetti sono stati segnalati soprattutto in prossimità dei primi casi nel nord dei Paesi Bassi, ma anche da altre parti dei Paesi Bassi. La maggior parte dei casi riguarda pecore, ma sono state segnalate anche mucche malate.

Il virus circolante della febbre catarrale è probabilmente il sierotipo 3. Non è mai stato trovato prima così a nord. I campioni sono stati inviati al Laboratorio Europeo di Riferimento in Spagna. Il ministro uscente dell’Agricoltura Pete Adema si aspetta che forniscano la conferma del sierotipo entro questa settimana.

La scorsa settimana Adema ha immediatamente chiesto consiglio a un gruppo di esperti di malattie animali. Non può fornire una stima affidabile del numero totale di imprese interessate, delle dimensioni dell’area interessata o dell’ubicazione del centro. Probabilmente il virus circolerà nei Paesi Bassi da almeno un mese e mezzo o due.

Su consiglio di esperti, GD sta conducendo una ricerca retrospettiva sulla base dei dati dei campioni di latte e sangue degli ultimi mesi per ottenere informazioni sull’evoluzione nel tempo e sul grado di contaminazione. I risultati di questa ricerca dovrebbero essere pubblicati nel corso della settimana.

Non sono previste ulteriori restrizioni al trasferimento

Al momento non ci saranno ulteriori restrizioni sui trasporti. Adema afferma che l’impatto è limitato quando esiste un’area di distribuzione ampia. La dimensione dell’area non è ancora chiara. Questo è ora in fase di mappatura.

Una volta che ci sarà maggiore chiarezza sulla questione, il Ministro valuterà se e quali ulteriori misure potrebbero essere efficaci. Il virus della febbre catarrale viene trasmesso dai moscerini. Adema afferma che ridurre la diffusione dei moscerini non è possibile.

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Si consiglia agli allevatori di bestiame di prestare attenzione quando si spostano gli animali. Esiste il rischio che vengano trasportati non solo animali infetti ma anche moscerini infetti. Inoltre, l’esperienza con l’epidemia del 2006-2009 mostra che alloggiare il bestiame in stalle ben ventilate ha un certo effetto protettivo.

sud dell’Europa

Il virus della febbre catarrale 3 è stato finora identificato nell’Unione europea solo nelle isole italiane di Sicilia e Sardegna. Non è ancora chiaro come il virus si sia diffuso nei Paesi Bassi. Non esiste un vaccino adatto contro il virus.

Adema descrive questo come una battuta d’arresto per gli allevatori. La vaccinazione è lo strumento più importante per prevenire la febbre catarrale degli ovini. Sono attualmente in corso discussioni con le aziende farmaceutiche per esplorare le possibilità di vaccinazione. La febbre catarrale degli ovini non si trasmette attraverso il contatto diretto tra animali e non si trasmette all’uomo.

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