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Ieri le forze di sicurezza iraniane hanno represso le proteste nelle regioni curde del Paese. Ieri è passato un anno dalla morte della giovane iraniana Mahsa Amini, dopo il suo arresto da parte della Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio.
Secondo i media statali, “controrivoluzionari” e “terroristi” sono stati arrestati in diverse città iraniane. Non ci sono state proteste su larga scala, forse a causa della massiccia presenza di forze di sicurezza.
Ma i video pubblicati sui social media mostrano i residenti delle città, inclusa Teheran, che scandiscono slogan contro il leader supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei, come “Morte al dittatore!” Proteste sono scoppiate anche nella città di Karaj, a ovest di Teheran, e a Mashhad, nel nord-est del Paese.
L’Organizzazione per i diritti umani Hengaw ha riferito che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco nella città curda di Mahabad. Si dice che almeno una persona sia rimasta ferita. Hengaw ha detto che sette persone sono rimaste ferite nella città di Kermanshah.
Incendio in carcere
Inoltre, alcune detenute hanno appiccato il fuoco in una prigione vicino a Teheran, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA. Secondo quanto riferito, le guardie carcerarie hanno spento l’incendio e non ci sono state vittime. Secondo la Rete curda per i diritti umani l’incidente è legato alle proteste in occasione dell’anniversario della morte di Mahsa Amini.
La morte di Amini è stata commemorata anche in altri paesi. Centinaia si sono riuniti a Londra cantando: “Donna, vivi la libertà!” Gridò. A Roma un centinaio di manifestanti si sono radunati davanti all’ambasciata iraniana. A Parigi, il sindaco della città, Anne Hidalgo, ha annunciato che un parco nella capitale francese porterà ora il nome Amini.
Oggi il padre di Mahsa Amini è stato brevemente detenuto. Lo hanno riferito gruppi curdi per i diritti umani. Secondo quanto riferito, gli è stato chiesto di non commemorare pubblicamente la morte della figlia di 22 anni. L’agenzia di stampa della Repubblica Islamica (IRNA) ha descritto le notizie riguardanti l’arresto di padre Amini come bugie e mirate a “incitare la gente a scendere in piazza”.