Rutte, von der Leyen e Meloni tornano in Tunisia per discutere dell’accordo sull’immigrazione

Mark Rutte con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (a sinistra) e il primo ministro italiano Giorgia Meloni in Tunisia a giugno

Noos Notizie

Il primo ministro uscente Rutte torna oggi in Tunisia. Lui, insieme al primo ministro italiano Meloni e al presidente della Commissione europea von der Leyen, spera di concludere lì un accordo sulla migrazione.

Il mese scorso i tre hanno anche fatto visita al presidente Saied in Tunisia. Rutte, Meloni e von der Leyen speravano di raggiungere un accordo nel primo incontro con Saied, prima del vertice dell’Unione Europea di fine giugno, ma non ha funzionato.

Si spera che questo venga ora completato. La Tunisia è considerata il paese di transito più importante per le persone che vogliono andare in Europa, in parte grazie alla sua comoda posizione. La metà dei migranti arrivati ​​in Italia quest’anno ha viaggiato attraverso la Tunisia.

Sia i tunisini che i migranti provenienti da altri paesi lasciano la Tunisia per l’Europa:

La città costiera di Sfax, a meno di 150 chilometri dall’isola italiana di Lampedusa

L’accordo sulla migrazione implica che la Tunisia monitorerà meglio i suoi confini e contrasterà il traffico di esseri umani in cambio di investimenti da parte dell’Unione Europea. A lungo termine il Paese nordafricano potrebbe ricevere un sostegno finanziario pari a 900 milioni di euro. Il Paese riceve già 150 milioni di euro. Questi fondi mirano a migliorare l’economia tunisina

Secondo l’accordo, la Tunisia riceverà anche 100 milioni di euro per il controllo delle frontiere, le operazioni di salvataggio e il rimpatrio dei migranti.

L’accordo con la Tunisia è controverso. I critici sottolineano che si tratta di una dittatura e che i soldi europei finiranno nelle tasche di chi detiene il potere. L’accordo darebbe anche legittimità al regime.

Il primo ministro uscente Rutte voleva continuare Conferenza stampa “Penso che sia bello andare lì e vedere fino a che punto possiamo arrivare”, ha detto venerdì, dopo che il governo non si aspettava ancora di raggiungere un accordo.

Rutte inoltre non ha voluto specificare quale fosse il problema. “Perché questo porta a reazioni lì e sono sempre operazioni rischiose. In ogni caso, se non fossimo riusciti a fare progressi, non saremmo andati lì, quindi crediamo davvero che ci sia un motivo per andarci”, ha detto Rutte.

In questa spiegazione spieghiamo perché il dibattito sull’immigrazione continua all’interno dell’Unione Europea:

Perché il dibattito sull’immigrazione continua nell’Unione Europea?

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