Le città italiane vietano i kebab – Job

17-03-2016

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© Copia immagine: Francisco Antunes

La città italiana di Firenze ha emesso una sentenza secondo cui non potranno più essere aperti negozi di kebab in centro. IL Lo chiede il Consiglio Comunale Dei nuovi negozi di alimentari e ristoranti, il 70% dell'offerta è costituita da prodotti locali. A questo scopo è stata stilata una lunga lista di prodotti ammessi, che spazia dal vino Chianti al farro di produzione locale.

La norma vale anche per i negozi già esistenti. Avranno tre anni per adattare la loro offerta alimentare alle nuove esigenze. Nella città storica, classificata nella Lista del Patrimonio Mondiale, ogni settimana apre un nuovo ristorante. Il numero di queste aziende che vendono snack di scarsa qualità su larga scala è in aumento, minacciando di indebolire i prodotti e le aziende tradizionali locali. Il sindaco del Partito Democratico di centrosinistra nega che questo provvedimento colpisca le minoranze etniche. Con questo provvedimento vuole tutelare il centro storico, sia esteriormente che internamente.

L'annuncio è avvenuto in precedenza nella città di Verona, nel nord Italia, dove è al potere un ex membro del partito di estrema destra della Lega Nord. Una misura del genere Rilasciato. In passato la Lega Nord ha condotto una campagna contro il cibo etnico con lo slogan: Sì alla polenta, no al cous cous. Anche altre città sarebbero interessate ad attuare tali norme.

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