Il Ruanda inizierà ora rapidamente a vaccinare i pazienti infetti dal virus altamente mortale di Marburg. Il Paese, colpito da un’epidemia di malattia virale, ha finora ricevuto 700 dosi del vaccino sperimentale dal Sabin Vaccine Institute in America.
L’epidemia finora ha ucciso almeno una dozzina di persone. La maggior parte di loro sono persone che lavorano nel settore sanitario. Almeno 46 persone sono rimaste ferite. La fonte dell’epidemia non è stata ancora trovata, motivo per cui i medici temono un’epidemia molto più ampia.
Secondo il ministro della Sanità ruandese Sabine Insimane, le persone a maggior rischio saranno vaccinate per prime. Si tratta principalmente di operatori sanitari e persone che sono state in contatto con persone infette.
Il 50% muore
Il virus Marburg è simile al virus Ebola. Si trasmette da persona a persona attraverso fluidi corporei come saliva, vomito, sudore e feci. L'infezione da virus Marburg provoca sintomi quali febbre alta, dolori muscolari, diarrea e vomito. In una fase successiva, i pazienti soffrono di emorragia interna.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’infezione avviene approssimativamente Il 50% dei casi sono fatali. Le precedenti epidemie hanno ucciso tra il 24 e l’88% delle persone infette.
Il governo ruandese ha adottato misure per contenere l’epidemia. Ad esempio, sono state imposte restrizioni sui funerali delle persone morte a causa del virus e è consentito solo un numero limitato di ospiti. I viaggiatori devono anche igienizzarsi le mani nelle principali stazioni e aeroporti.
Il vaccino proveniente dall’America non è stato ancora ufficialmente approvato dalle autorità di regolamentazione dell’industria farmaceutica, ma è già stato utilizzato contro il virus Marburg in precedenti epidemie in Kenya e Uganda. Poi i vaccinati hanno risposto molto bene al farmaco.
Disordini in Germania
L’organizzazione no-profit Sabin Vaccine Institute ha già promesso di consegnare presto più dosi al Ruanda. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promesso di fornire 5.000 dosi di remdesivir, utilizzato contro l’Ebola.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che un’epidemia internazionale è improbabile. La settimana scorsa in Germania c’era una certa preoccupazione riguardo alla possibilità di infezione. Due persone sono state fatte scendere da un treno vicino ad Amburgo e isolate perché una di loro era stata in contatto con una persona infetta in Ruanda. Ma si è rivelato un falso allarme e il tedesco è risultato illeso.