De wetenschappers maakten hersenscans van 31 mensen die met Covid-19 in het ziekenhuis hebben gelegen en vergeleken die met 51 gezonde mensen. Ze gebruikten daarvoor een speciale, zeer gevoelige MRI-beeldtechniek, de zogeheten ultra-high field quantitative susceptibility mapping (7T QSM).
Overlevers van covid blijken afwijkingen te hebben in verschillende delen van de hersenstam, waaronder het verlengde merg, de pons en de middenhersenen. Deze gebieden zijn onder meer betrokken bij de regulatie van de ademhaling. „Het feit dat we hier afwijkingen zien, levert sterke aanwijzingen dat langdurige klachten het gevolg zijn van ontstekingen in de hersenstam na een corona-infectie”, verklaart onderzoeker dr. Catarina Rua van de universiteit van Cambridge.
Met de gekozen studieopzet kunnen de onderzoekers een oorzakelijk verband niet hardmaken. Wel achten ze het aannemelijk dat schade aan de hersenstam –net als schade in andere organen– voorafgaat aan longcovidklachten en deze verergeren.
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Oltre alla respirazione, il tronco encefalico è coinvolto anche nell’ansia e nella fatica. “La salute mentale è strettamente legata alla salute del cervello e i pazienti con una maggiore infiammazione nel cervello mostrano anche livelli più elevati di depressione e ansia”, afferma il neuroscienziato professor James Rowe, anch'egli dell'Università di Cambridge.
Gli esami sono stati eseguiti una volta, in media, sei mesi e mezzo dopo il ricovero in ospedale. Pertanto non è noto se il cervello si riprenda nel tempo.
La ricerca è stata condotta dalle Università di Cambridge e Oxford. Lo studio è stato pubblicato martedì sulla rivista Brain.
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