L'Italia intende modificare parte della controversa legge sulle regole di governo societario che ha attirato critiche da parte dei gestori patrimoniali e delle istituzioni finanziarie, ha detto martedì il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Un disegno di legge approvato dal Parlamento quest'anno ha cambiato le condizioni in base alle quali il consiglio uscente di una compagnia deve presentare una lista di candidati per il prossimo mandato, comune all'estero e adottato negli ultimi anni dalle principali aziende italiane, tra cui la compagnia assicurativa Generali.
“Ci sarà un emendamento”, ha detto Giorgetti davanti a una commissione parlamentare in risposta alle domande dei deputati.
Secondo la legge, la lista del consiglio uscente deve essere approvata da almeno due terzi degli amministratori, il che, secondo i critici, potrebbe conferire potere di veto agli azionisti esistenti e rendere impersonali le società.
Il processo di voto sarà in due fasi poiché il disegno di legge introduce il secondo turno di votazione sui singoli candidati. Questa è considerata una complicazione inutile dagli investitori professionali tradizionali.
Controversa è anche un'altra misura che richiede il 30% in più di candidati da inserire nella rosa dei candidati rispetto a quelli selezionati. I cacciatori di teste sottolineano che i candidati devono accettare di essere sulla lista, anche se sanno che non possono scegliere tutti.
Il governo ha appoggiato la mossa affermando di voler frenare la pratica di rinominare a tempo indeterminato gli amministratori senza tenere conto dei desideri degli azionisti.
“Siamo intervenuti per correggere la distorsione del mercato e non sbaglieremo nella direzione esattamente opposta”, ha detto Giorgetti.
Allo stato attuale, le nuove regole entreranno in vigore nel 2025 e aziende come Generali, i cui consigli di amministrazione dovrebbero essere rinnovati l’anno prossimo, dovranno modificare i loro statuti per conformarsi entro quella data.
Giorgetti ha detto che alcune critiche e scetticismi del settore finanziario “sono condivisibili”, mentre altre sono meno giustificate, senza fornire ulteriori dettagli.
La controversa legislazione è stata sponsorizzata dall'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, un investitore di Generali.
Alcuni investitori istituzionali lamentano anche una disposizione di legge che consente alle società di impedire agli investitori di partecipare di persona alle assemblee degli azionisti tenendole a porte chiuse.