Il Papa disgusta la fossa comune canadese di bambini ma non offre scuse | all’estero




“Ho ricevuto con stupore la notizia dal Canada”, ha detto il Papa dopo la consueta preghiera di mezzogiorno degli angeli. Ha anche invitato i leader religiosi e politici canadesi a lavorare insieme per chiarire cosa è successo.

Una settimana fa è stato annunciato che la fossa comune di un bambino era stata scoperta presso la Kamloops Indian Residential School, un ex collegio per bambini aborigeni in Canada. Nei giorni scorsi la scoperta ha suscitato pesanti critiche nei confronti del Papa, perché agli occhi del premier Justin Trudeau, tra gli altri, il Vaticano rifiuta di assumersi la responsabilità degli abusi nei collegi, come quelli di Kamloops.

Aggressione fisica e sessuale

La Chiesa cattolica controllava molti dei collegi per bambini aborigeni che esistevano in Canada tra il 1831 e il 1996. In totale, più di 150.000 bambini sono stati inviati con la forza a queste istituzioni allo scopo di assimilare – controllare la cultura della popolazione bianca in Canada.

Il governo canadese ha riconosciuto la prevalenza di abusi fisici e sessuali nelle scuole. Ad esempio, gli studenti venivano picchiati quando parlavano la loro lingua madre. Una commissione nazionale d’inchiesta ha definito il regime un “genocidio culturale” nel 2015.

Vescovi: non ci sono neanche scuse

La Conferenza episcopale canadese lunedì ha reagito in modo “sconvolto” al ritrovamento dei resti nei pressi dell’ex collegio. I vescovi hanno anche espresso il loro “profondo dolore”, ma non sono state offerte scuse formali. L’arcivescovo di Vancouver, Michael Miller, ha offerto le sue “profonde scuse e condoglianze” via Twitter.

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“Trovo molto difficile per la Chiesa cattolica rifiutarsi di scusarsi e partecipare al processo di ricerca della verità e di guarigione”, ha detto il primo ministro canadese all’inizio di questa settimana. Ha invitato la chiesa a fare delle scuse formali. Ha anche detto che durante un incontro nel 2017, in realtà ha chiesto a papa Francesco di scusarsi, oltre a rivelare l’archivio.

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