Il Vaticano la scorsa settimana ha presentato al governo italiano un piano formale per modificare la nuova legge contro l’omosessualità. Secondo il Vaticano, la legge viola gli accordi bilaterali tra la Santa Sede e l’Italia. La legge criminalizza esplicitamente la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. media italiani La lettera, consegnata giovedì scorso all’ambasciata italiana, è stata firmata martedì da Paul Gallagher, segretario per i rapporti con il Vaticano. Dice che la Chiesa “non vuole infrangere la legge”. Tuttavia, il Vaticano vuole che la legge venga modificata, per paura che vada a scapito della “libertà di pensiero” dei cattolici romani.
Il Vaticano teme che non possa più procedere perché le azioni della Chiesa cattolica romana sono appropriate e che potrebbe avere conseguenze legali se i credenti condividono convinzioni contrarie alla legge. Vuole anche che le scuole cattoliche siano bandite dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, come ora inclusa nel disegno di legge. Secondo il Vaticano, la legge viola i Patti Lateranensi, terminati nel 1929 tra il governo italiano e la Santa Sede, che disciplina i rapporti tra la Chiesa cattolica e l’Italia.
Mercoledì ha risposto Roberto Figo, presidente della Camera dei Deputati italiana Trasmissione RAI Respinta la richiesta: “Il ddl è già stato approvato dalla Camera, ora è all’esame del Senato. Non accettiamo interferenze. Il Parlamento è sovrano”. Corriere della sera “Incredibile”, perché il Vaticano non ha mai firmato un accordo Lateranense prima. La Chiesa in generale fa un appello morale a correggere leggi controverse. Secondo Giovanni, la libertà di pensiero della Chiesa è “assolutamente inesistente”. Secondo il politico, le scuole non sono obbligate per legge a partecipare alla Giornata nazionale contro l’omofobia.
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