L’astronave colpirà l’asteroide a una velocità di 22.000 chilometri orari. L’obiettivo non è far esplodere tutto, ma lanciare Dimorphos fuori dall’orbita con un colpo ben mirato. È la prima volta che la NASA compie una missione del genere, quindi è solo un test. Demorphos stesso non rappresenta una minaccia per la Terra.
Michel van Pelt dell’Agenzia spaziale europea spiega che la missione si compone di due fasi. La NASA e l’Agenzia spaziale europea stanno conducendo una ricerca congiunta sugli asteroidi. In primo luogo, il Dart della NASA si schianta contro una roccia spaziale, poi Herasonde dell’Agenzia spaziale europea sarà inviato nello spazio nel 2024 per scoprire esattamente cosa è successo. Vedremo anche da terra quali sono le conseguenze.
“Si tratta davvero di difendere la terra”, dice Van Pelt. “Finora siamo sempre stati molto fortunati”. “Ora stiamo anche mappando quali sono gli asteroidi pericolosi. Di conseguenza, ci sono anche sempre più allarmi di asteroidi. Quindi vediamo, ad esempio, che la possibilità che colpiscano la Terra è di 1 su 1.000”.
Modelli
“Ma non sono state ancora fatte molte ricerche su cosa possiamo fare esattamente se succede qualcosa del genere”, continua van Pelt. “Vorremmo vedere se anche i modelli che abbiamo sono corretti”.
Il giornalista di Spaceflight George Van Hall ha sottolineato che non potrebbe far male testarlo davvero. “Succede con una certa regolarità che un tale asteroide venga verso la Terra”, spiega. “Succede una volta ogni dieci o vent’anni, ma queste sono le varianti leggermente più piccole. Vicino a Chelyabinsk in Russia, ad esempio, l’entità del colpo è stata di circa la metà e anche le persone sono rimaste ferite”.
“Questo non funzionerà per tutti gli asteroidi”, continua van Hal. “Se uno è davvero grande, come un dinosauro, non è abbastanza”. Tuttavia, anche i ragazzini non sono completamente dannosi. “Demorphos è ancora abbastanza grande da spazzare via una città come New York.”
Secondo Van Pelt, non ci sono state grandi influenze nella storia recente. “Poi avremmo visto i suoi resti. In Russia questo effetto non ha avuto molte conseguenze, ma se fosse finito ad Amsterdam, sarebbe stata una storia diversa. Le possibilità sono piccole, ma i potenziali effetti sono enormi”.
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