“Un terzo della pioggia che normalmente cade in un anno è caduta in poche ore”, ha detto venerdì il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Alcuni luoghi hanno ricevuto il doppio delle precipitazioni normali durante l’estate.
Il fiume Misa, che attraversa la zona colpita, è salito in poche ore da un minimo di 21 centimetri a cinque metri. Nelle successive inondazioni, almeno nove persone sono annegate in diversi villaggi lungo il fiume. Cinquanta residenti sono stati ricoverati in ospedale, la maggior parte dei quali soffriva di ipotermia e fratture ossee, per scivolare nel fango. Quattro persone, tra cui due bambini, risultano disperse.
Una ‘bomba d’acqua’ è esplosa giovedì notte nelle Marche ad Ancona, trasformando le strade in fiumi. I sindaci della regione hanno anche esortato le persone a rimanere in casa venerdì mattina.
Muro d’acqua
“La situazione è drammatica”, ha detto alla radio italiana Alberto Agarpati di Ostrava, la vittima. “C’è fango ovunque, le auto sono state spazzate via, la gente ha perso tutto. Un muro d’acqua si sta chiudendo su di noi e sta crescendo così velocemente che non c’è abbastanza tempo per avvertire tutti.
Il presidente Sergio Mattarella e il primo ministro ad interim Mario Draghi hanno espresso venerdì le loro condoglianze al governatore regionale delle Marche. Da venerdì mattina Draghi ha offerto la sua assistenza nella zona dove erano in pieno svolgimento le operazioni di soccorso da parte dei vigili del fuoco.
Venerdì pomeriggio, il capo del governo ha annunciato che visiterà l’area del disastro dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. Draghi ha aggiunto che gli eventi “dimostrano ancora una volta quanto sia fondamentale la lotta al cambiamento climatico”.
L’entità dei danni materiali non è ancora nota. La tempesta non è ancora finita: venerdì si calmerà, ma nel fine settimana potrebbe tornare la pioggia battente.
Cambiamento climatico
Il commissario europeo Paolo Gentiloni Venerdì ha espresso il suo sostegno sui social media, affermando che “anche l’Europa deve prendere sul serio il cambiamento climatico”. Come per la grave siccità della scorsa estate, precipitazioni insolitamente elevate in brevi periodi di tempo fanno parte di un clima sempre più estremo, confermano gli esperti.
Questa non è la prima volta che l’Italia ha dovuto affrontare condizioni meteorologiche estreme quest’estate. Dall’inizio di luglio è in vigore uno stato di emergenza a causa dell’insolita siccità. Nello stesso periodo, il ghiacciaio della Marmolada, nel nord del paese, si è rotto mentre l’acqua di disgelo filtrava sotto la superficie, causando la morte di 11 alpinisti. Sebbene Mario Draghi abbia riconosciuto che la colpa è del cambiamento climatico, la questione finora non ha avuto un ruolo importante nella campagna elettorale del 25 settembre.
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