Anche i vescovi svizzeri hanno condotto indagini sugli abusi

La Conferenza episcopale svizzera istituirà una commissione indipendente per indagare sui casi di abusi storici all’interno della Chiesa svizzera. I vescovi si sentono “in debito con le vittime”.

La ricerca è condotta dall’Università di Zurigo per conto della Conferenza episcopale svizzera, dei monaci e delle organizzazioni religiose. Lo studio esamina i casi di abuso sessuale all’interno della Chiesa svizzera durante la seconda metà del XX secolo. Gli inquirenti si concentreranno su tutte le forme di reato sessuale, a partire dai casi di abusi sessuali su minori all’interno delle parrocchie.

“Molte persone hanno subito gravi abusi sessuali nella Chiesa cattolica in Svizzera”, hanno affermato i vescovi in ​​un comunicato stampa. “L’indagine scientifica su queste questioni è un dovere che dobbiamo prima di tutto alle vittime. Vogliamo anche imparare lezioni dal passato per il bene del futuro”.

L’indipendenza è necessaria

La Società svizzera di storia ha istituito una commissione d’inchiesta guidata da donne per garantire il livello scientifico e l’indipendenza della ricerca. Vescovi e religiosi ritengono che l’indipendenza sia necessaria per “assicurare che le indagini rendano giustizia alle vittime”. Ritengono inoltre che lo studio dovrebbe “dimostrare che le loro voci saranno ascoltate in futuro”.

I vescovi hanno anche affermato che i media e il pubblico non saranno informati dell’inchiesta fino a quando non saranno noti i risultati, nell’interesse dell’indipendenza e per evitare interferenze.

Un rapporto finale sarà pubblicato in tedesco, francese e italiano, le tre lingue ufficiali della Svizzera. Una volta che questo rapporto sarà sul tavolo, vescovi e organismi religiosi e secolari valuteranno i prossimi passi. La Conferenza episcopale spera di poter condividere maggiori informazioni nel marzo del prossimo anno.

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Nuove leggi della Chiesa

La formazione della Commissione d’inchiesta svizzera arriva due mesi dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli abusi all’interno della Chiesa francese, che ha suscitato non poche polemiche. Di recente i vescovi spagnoli hanno deciso che tale indagine non sarebbe stata necessaria nel loro Paese.

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Ieri è entrata in vigore una revisione del diritto canonico con nuove norme a tutela dei bambini, dei giovani e delle persone vulnerabili. Le nuove regole, annunciate da papa Francesco a maggio, comprendono disposizioni sul dovere di denunciare i sospetti reati e sulla responsabilità dei vescovi in ​​queste materie.

Nel 2011, nei Paesi Bassi è stata condotta un’indagine su vasta scala sugli abusi sessuali all’interno della chiesa. Ciò ha portato al famoso Rapporto Deetman, che ha avuto tra le 10.000 e le 20.000 vittime e più di 800 autori. L’edizione di questa settimana di Katholiek Nieuwsblad si concentra sui dieci anni di Deetman.

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