
La serie di rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea per contenere l’aumento dell’inflazione rischia di concludersi. Secondo il vicepresidente Luis de Guindos, gli aumenti dei prezzi diventeranno meno severi nei prossimi mesi. “Siamo entrati nella fase finale del nostro percorso di inasprimento della politica monetaria”.
“Stiamo tornando alla normalità con step di 25 punti base”, dice il governatore della banca centrale in un’intervista al quotidiano economico italiano. Il sole 24 ore. De Guindos afferma che la decisione finale sull’opportunità o meno di continuare ad aumentare i tassi di interesse dipende dalle informazioni a disposizione della BCE in quel momento.
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Costo del lavoro
Nei mercati finanziari, la Banca centrale europea dovrebbe alzare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale per altre due volte, a giugno ea luglio. Ma secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, che si affida a addetti ai lavori, ci sono anche segnalazioni secondo cui la banca centrale vuole aumentare i costi dei prestiti.
Un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea influenzerà i prestiti che le banche dell’area dell’euro concedono a famiglie e imprese. L’idea è che questo ridurrà il flusso di denaro nell’economia, il che ridurrà l’inflazione. Lo svantaggio è che questo rallenta la crescita economica. “Gli alti tassi di interesse stanno iniziando a colpire le aziende, ma non c’è stata un’ondata di fallimenti”, afferma de Guindos, che non ha nemmeno indicazioni che le obbligazioni sicure stiano improvvisamente diventando più rischiose. Per quanto riguarda le famiglie, un forte mercato del lavoro continua a fornire supporto. Per ora direi. Ma ovviamente continueremo a monitorare la situazione.
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Mezzi sociali
De Guindos afferma che la situazione in Europa è diversa rispetto alle recenti turbolenze che circondano le banche statunitensi di medie dimensioni. Ad esempio, le banche della zona euro si affideranno maggiormente ai depositi di piccoli clienti al dettaglio, il che le rende meno vulnerabili, afferma. “Ma resta il fatto che la digitalizzazione e i social media possono svolgere un ruolo nel guidare la corsa agli sportelli”, afferma il vicepresidente della BCE. Insiste quindi sull’importanza di un sistema di garanzia dei depositi a livello europeo, che è in lavorazione da anni.
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