“Lei è di parte, arrogante e sbagliata. È impossibile andare d’accordo con lei”, ha detto l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (86), neoeletto senatore, in una nota sui banchi del Senato sulla sua alleata politica Giorgia Meloni (45). Un Meloni trionfante ha risposto: “Si è dimenticato di aggiungere che non posso essere minacciato”.
La faida con Berlusconi ha tutto a che fare con la distribuzione dei portafogli nella nuova alleanza etero, e il rapporto tra Meloni e Matteo Salvini si sta rompendo proprio come un po’ meglio. I tre pilastri della destra italiana sono andati alle urne insieme il mese scorso e hanno ottenuto una comoda maggioranza. Ma i postfascisti Fratelli d’Italia di Meloni sono saliti al 26 per cento, rispetto a meno del 9 per cento della Lega di Salvini e dell’8 per cento di Forza Italia di Berlusconi.
Senza uscita
Georgia Meloni riceverà un ordine formale di formazione dal presidente Sergio Mattarella alla fine di questa settimana. Ma prima va risolta la faida con Berlusconi. Nonostante il suo deludente risultato elettorale, il quattro volte ex presidente del Consiglio è alla ricerca di incarichi ministeriali chiave per la sua Forza Italia. A Meloni va bene nominare il leader del partito ed ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani alla Farnesina, ma è riluttante a rendere giustizia a Forza Italia – un uomo d’affari diventato politico Berlusconi ha gravato per anni di grattacapi legali. La situazione di stallo ha attirato sulla carta le ire di Berlusconi e ha bloccato le trattative.
La figura di spicco del movimento post-fascista italiano era stato in precedenza ministro della Difesa, posizione seguita anche da La Russa sulla stampa.
Giovedì, l’elezione di un nuovo presidente del Senato non è stata senza difficoltà. Il partito di Meloni ha nominato Ignacio La Russa (75), ma i senatori di Forza Italia si sono rifiutati di votarlo, non perché fosse polemico, ma per insoddisfazione per la rigida struttura di governo. Leader del movimento post-fascista italiano, La Russa è stato in precedenza ministro della Difesa nel governo Berlusconi. Tagliato o letteralmente preso a calcie ha perso la pazienza contro Uno studente.
Quattro anni fa, ha causato polemiche ridendo dei giornalisti La sua collezione di attrezzature Mussolini doveva essere filmata. Il dettaglio succoso: nonostante Forza Italia abbia boicottato lo scrutinio segreto di giovedì, La Russa ha vinto per diciassette voti dall’opposizione, che voleva mettere Berlusconi alle calcagna. Il presidente del Senato in Italia sostituisce il presidente del Paese quando non può essere presente, ricoprendo così la seconda carica.
Il presidente Putin pro-omosessuale
Il nuovo presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana (42), potrebbe essere più controverso di La Russa. Il cattolico ultraconservatore è contro l’aborto e contro i diritti della comunità LGBTI. Nel 2019 è stato accolto come Ministro della Famiglia nella sua città natale, Verona Congresso Mondiale delle Famiglie, un vertice annuale per attivisti, accademici e politici ultraconservatori, in cui venivano distribuite bambole di gomma incinte come souvenir. Come il leader del suo partito Matteo Salvini, negli ultimi anni si è espresso contro le sanzioni anti-russe. Venerdì, l’opposizione ha alzato uno striscione in parlamento con su scritto: “Un leader omosessuale, non pro-Putin!”
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Il fatto che due figure controverse formeranno gli stendardi del Parlamento italiano ha destato preoccupazione in Italia e in Europa. Allo stesso tempo, la squadra di governo di Georgia Meloni diventerà più moderata del suo stesso partito e cercherà di portare avanti la politica del suo predecessore Mario Draghi. Meloni ha incoraggiato Matteo Salvini, un intransigente sull’immigrazione, che gli ha costantemente impedito di cercare il posto per gli affari interni, mettendolo in contrasto con l’Europa. Salvini nominò il suo allievo Fontana Presidente del Parlamento, e sembra soddisfatto che l’importante carica di economia fosse possibile per la Lega.
Adesso Berlusconi. L’ex primo ministro potrebbe concordare un incontro di riconciliazione lunedì su sollecitazione dei suoi figli maggiori, Marina e Pierre Silvio, che ricoprono posizioni di rilievo nell’impero degli affari della famiglia. Appianare le cose con Meloni, i suoi figli gli hanno chiarito, non era solo politicamente prudente, ma serviva anche ai loro interessi commerciali.
In definitiva, l’ultima parola spetta al presidente moderato Mattarella. Non solo nomina il nuovo primo ministro, ma approva anche il nuovo gabinetto. Un nuovo governo dovrebbe essere formato in Italia entro la fine di ottobre.
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Una versione di questo articolo è apparsa nel numero del 17 ottobre 2022 del quotidiano
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