E non siamo ingenui: se Putin decide di chiudere il rubinetto del gas, cosa succederà dopo? Allora il nostro intero castello di carte crollerà. Abbiamo a che fare con un maestro degli scacchi geopolitici che non esiterà a lasciare fuori l’Europa. E il nostro governo uscente? Sembra più interessato a compiacere Bruxelles e a seguire l’illusione verde che a proteggere i nostri cittadini.
È ora di svegliarsi! Non possiamo più lasciarci guidare da obiettivi energetici ideali e fare affidamento su sistemi instabili. Sono in gioco la nostra sicurezza nazionale e la nostra economia. È tempo di adottare una politica energetica basata sul realismo, sull’autosufficienza e sugli interessi nazionali.
Quindi, con il calo dei prezzi del gas, non trascuriamo questo sollievo temporaneo. La vera crisi non è ancora finita ed è tempo di prepararsi, invece di perdersi in verdi sogni ad occhi aperti.
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