L’Italia vuole un leader riformista la cui popolarità ispiri fiducia in patria e nella zona euro e che possa stare alla larga dai disordini politici. L’Italia ha quel leader. Mario Draghi, un tecnocrate, ha nominato altri tecnocrati alle cariche ministeriali più importanti. Hanno escogitato piani visionari per ridurre la burocrazia, accelerare l’amministrazione della giustizia e digitalizzare l’Italia. Riforme necessarie per garantire miliardi di euro dal Corona Recovery Fund europeo
Il sostegno che Draghi ha ricevuto dal parlamento è stato – inizialmente – incoraggiante. Tutte le parti erano d’accordo, tranne il postfascista Fratelli d’Italia. Anche la Lega Nord, scettica europea, e l’importante Movimento Cinque Stelle hanno sostenuto il nuovo governo e fornito ministri.
Il tempo della campagna liquefa ogni cosa. La prospettiva delle elezioni della primavera successiva e la popolarità di Fratelli hanno visto la Lega Nord e il Movimento Cinque Stelle posizionarsi. Gli interessi politici del partito avevano la precedenza sugli interessi nazionali.
Lodevole il rifiuto di Draghi di fare concessioni ai singoli partiti che non migliorano l’efficacia delle riforme. Ciò alla fine ha portato a una violazione della fiducia e alla deplorevole fine a lungo termine di un governo italiano molto efficace.
La domanda è cosa otterrà l’Italia in cambio. Comunque, un’estate di turbolenze durante la crisi energetica e inflazionistica e una guerra nella regione. Tre crisi indissolubilmente legate. Tuttavia, il paese sarà paralizzato fino all’autunno: il bilancio per il 2023 sarà approvato molto rapidamente.
I sondaggi indicano una coalizione di destra e nazionalista di Fratelli, Lega Nord e Forza Italia. La domanda è come verranno attuate le riforme che l’UE vuole vedere in cambio di 205 miliardi di euro dal Corona Recovery Fund. I primi segnali non sono favorevoli: ad esempio, la Lega si è già opposta alla liberalizzazione del settore dei taxi, Forza alle riforme della magistratura.
La domanda è se l’unità europea continuerà ad essere garantita alla Russia. Draghi ha rapidamente ridotto la dipendenza dal gas russo. Negli edifici pubblici, ad esempio, l’aria condizionata non deve essere inferiore a 25 gradi. Silvio Berlusconi, il leader del partito di Forza Italia, considerava Vladimir Putin un amico fino alla guerra in Ucraina, e la procura italiana stava indagando sul finanziamento del partito russo della Lega Nord.
Il debito italiano alle stelle è preoccupante. Draghi, l’ex amministratore delegato della Banca centrale europea, ha conquistato la fiducia degli investitori. Senza di lui cresce l’incertezza: giovedì il tasso italo-tedesco si è alzato subito.
Non c’è ripresa europea senza una forte ripresa italiana; L’economia italiana è ancora la terza più grande dell’Eurozona. Con l’aumento dei prezzi dell’energia, l’inflazione e una guerra in Ucraina, l’instabilità in Italia è una crisi che l’UE non può gestire.
Una versione di questo articolo è apparsa sul giornale il 25 luglio 2022
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