Diverse banche di investimento hanno contattato il Ministero delle Finanze italiano con offerte per aiutarle a vendere parte della loro partecipazione in Eni. Il riacquisto delle azioni esistenti del gruppo consentirà alla Roma di ridurre la propria quota senza perderne il controllo completo, hanno riferito venerdì fonti.
L’Italia vuole raccogliere circa 20 miliardi di euro (21,34 miliardi di dollari) dalla vendita di asset entro il 2026 per ridurre leggermente il secondo debito più grande della zona euro in proporzione al prodotto interno lordo.
Tre fonti informate hanno riferito che i banchieri hanno riferito al Tesoro nelle ultime settimane che avrebbe dovuto utilizzare il piano annunciato dall’Eni di riacquistare e cancellare 275 milioni di azioni per ridurre la propria partecipazione.
Una fonte ha aggiunto che questa opzione non è in cima alla lista del Dipartimento del Tesoro.
L’Italia detiene attualmente una partecipazione pari a circa il 32,4% nel gruppo energetico, principalmente attraverso il 27,7% che detiene indirettamente attraverso il prestito statale Cassa Depositi e Prestiti (CDP), con il Tesoro che ha una piccola quota diretta del 4,7%.
Il riacquisto di azioni Eni annunciato a maggio è in corso e si prevede che porterà la partecipazione totale del governo a poco più del 34% delle azioni con diritto di voto.
Una volta completato questo processo, il Tesoro potrebbe essere in grado di vendere abbastanza azioni all’Italia da mantenere poco più del 30% del capitale di Eni, se inclusa la partecipazione di CDP, ha detto un’altra fonte.
Ai prezzi attuali di mercato, una partecipazione del 4% in Eni vale circa 2 miliardi di euro (2,14 miliardi di dollari). Eni ha rifiutato di commentare.
Venerdì, in un discorso in Parlamento, il sottosegretario alle Finanze Lucia Albano ha affermato che qualsiasi vendita verrà effettuata mantenendo il controllo statale sugli asset strategici.
Il riacquisto di azioni Eni dovrebbe concludersi entro aprile 2024 dopo che il gruppo ha dichiarato il mese scorso che avrebbe accelerato il programma lanciato per premiare gli investitori.
Oltre alla salvata banca Monte dei Paschi, che ha impegni di privatizzazione con le autorità dell’UE, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha suggerito il mese scorso che Roma potrebbe vendere partecipazioni nelle ferrovie statali Ferrovi dello Stato e nella sua rete autostradale.
Secondo le fonti, il Paese possiede il 64,26% direttamente e indirettamente tramite CDP, e nel piano di vendita sarebbero menzionate anche le Poste Italiane.
($1 = 0,9366 euro) (a cura di Jan Harvey)