Focus: Una poesia sulla terra

La Royal Dutch Geographical Society (KNAG) è stata fondata 150 anni fa e lo celebra per la prima volta nella sua esistenza con un festival cinematografico. sotto il titolo inno alla terra Il festival presenta quattro film.

Non tutti conosceranno KNAG. Fondata nel 1873, la Società è “per tutti i geografi, insegnanti di geografia e coloro che sentono un’affinità con il campo della geografia (geografia)”.

I quasi tremila membri dell’Associazione a volte guardavano con invidia i loro antenati, perché la KNAG era nota principalmente per le sue spedizioni. Gli archivi della Società contengono migliaia di mappe originali e attrezzature di spedizione originali. Questo suggerisce avventure emozionanti.

Il fatto che KNAG ai nostri tempi si occupi principalmente dello “sviluppo del tema della geografia nell’educazione” sembra molto meno entusiasmante. Il che, tra l’altro, non dice nulla della sua importanza. I tempi cambiano. La poesia della Società è evidente nel suo tema generale di studio in quattro film che descrivono il pianeta in modo speciale e penetrante. Koyaanisqatsi (Godfrey Reggio, 1982) Mostra, oltre a bellissime immagini della natura, le conseguenze dell’inquinamento. Grazie anche alla musica propulsiva di Philip Glass, il film regala allo spettatore una scarica di adrenalina ambientale.

Il documentario Terra Adentro (2019) del geografo e regista italiano Mauro Colombo
La giungla si trova al confine tra Panama e Colombia. Combattenti, trafficanti di droga, immigrati, gente del posto, agricoltori, polizia e fauna selvatica si riuniscono in questa regione. Il film consente allo spettatore di sperimentare l’intensità, l’asprezza e la natura selvaggia di questa giungla naturale e creata dall’uomo.

Il documentario parla anche di esperienze intense montagna (Olthaar Joke, 2021). Il film mette lo spettatore in uno stato di meditazione con immagini scattate in un parco nazionale in Slovenia. Immagini calme e serene di panorami, colline rocciose e capre di montagna, sentieri tortuosi e cime nebbiose
Trasporta lo spettatore in un altro mondo. Anche il regista Olthaar parlerà del film al festival.

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L’Antropocene: l’età umana (Jennifer Paichwall, Edward Burtynsky e Nicholas De Pensier, 2018) Dieci
Infine, fornisce un’immagine penetrante di come l’umanità abbia esaurito e distrutto la Terra. Il fatto che il film lo faccia con immagini esteticamente accattivanti girate in più di venti paesi è oggetto di dibattito: riesci a vedere la bellezza nell’inquinamento e nella distruzione della Terra? L’argomentazione è sempre valida, ma il messaggio dell’Antropocene non può sfuggire a nessuno: la Terra va all’inferno a causa delle azioni umane.

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inno alla terra | 10 giugno | Kinepolis Jaarbeurs, Utrecht

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