posta – Ogni settimana, l’appassionato di cinema Frank Spruenberg mette in evidenza un film che viene proiettato in uno dei cinema di Breda o può essere visto online. Questa volta la mano di Dio. Apparirà in Chassé Cinema dal 15 dicembre 2021 su Netflix.
Non appena viene menzionato il nome del regista italiano Paolo Sorrentino, cattura l’attenzione dei fan del vero film. Questo brillante regista è il perfetto regista di Roma, La Grande Belleza (2013), che ha vinto un Oscar. Il titolo italiano per la mano di Dio è È stata la mano di Dio (era la mano di Dio). Il soprannome si riferisce al gol segnato di mano da Maradona nella partita dell’Argentina ai Mondiali del 1986 contro l’Inghilterra, ma non è stato annullato. In un’intervista, Maradona ha dichiarato che è stata la mano di Dio a segnarla.
giovani
Tuttavia, “La mano di Dio” non è un film sul calcio, ma la storia della giovinezza del regista Sorrentino. È cresciuto a Napoli negli anni ’70 e ’80. Secondo Sorrentino, Napoli in gioventù era una città pericolosa e affascinante. Pericoloso perché la mafia non era mai lontana. Geniale perché la città sembrava un film di Fellini, piena di storie strane e personaggi stupidi.
Nelle mani di Dio Sorrentino si chiama Fabito Chiesa. Interpretato dall’adolescente Filippo Scotti. Non ha una fidanzata, non ha molti amici, insomma non è il ragazzino del cortile della scuola. Vuole studiare filosofia, ascoltare musica tutto il giorno sul suo registratore e ha una passione: il Napoli. Suo padre Saverio (Tony Cervelli) è comunista e lavora in banca. Ma soprattutto un famigerato imbroglione. Sua madre, Maria (Teresa Sabonangelo) si prende cura della famiglia e ama gli scherzi. Filippo ha un fratello, Marchino (Marlon Joubert), che vuole prendere parte al film e ai provini per il famoso regista Fellini. Filippo va con lui al provino a Napoli e poi si scopre che la sala d’attesa è piena degli uccelli più strani. Il fratello Marchino è stato respinto senza ulteriori indugi, ma l’interesse di Filippo per il film è stato risvegliato.
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calcio
In quel preciso momento il Napoli era teso. Non a causa della criminalità in città, ma a causa di Maradona, che si dice abbia scelto la squadra di calcio del Napoli – fino ad allora non era un giocatore di punta del campionato italiano. L’emozione di Filippo è grande quando si scopre che Maradona viene effettivamente a giocare a calcio per il Napoli nel 1984. Gli salverà letteralmente la vita, perché quando il Napoli finirà, Filippo dovrà accompagnare i suoi genitori nella loro casa di vacanza in montagna. Tranne una volta.
Curriculum vitae
Il regista Sorrentino ha incorporato più elementi autobiografici nel film. Il giovane Filippo fa visita al regista napoletano Antonio Capuano. Capuano ha mostrato a Sorrentino il suo ingresso nel mondo del cinema e ha ottenuto il suo primo lavoro sul set. Capuano interpreta se stesso nel film e sfida Filippo a dire ad alta voce quello che sta per dire. Perché, secondo lui, si possono fare buoni film solo se si ha il coraggio di esprimere un’opinione contro corrente.
Tutto è pieno di bellissime immagini di questa città cinematografica, proprio nello stile del grande designer Sorrentino. Il film inizia con impressionanti riprese del Golfo di Napoli. Non mancano nemmeno le storie misteriose perché, secondo Sorrentino, a Napoli si raccontano tante storie che non si sa mai se siano vere o false. Un piccolo monaco che dovrebbe essere baciato sulla fronte per aumentare la fertilità, per esempio. O una donna che sostiene di aver visto un santo alla stazione degli autobus, salta fuori tutto.
festa per gli occhi
Sorrentino ha raccontato la storia più personale di sempre con God’s Hand, un’ode al Napoli. Assolutamente da vedere per i veri appassionati di cinema e una festa per gli occhi di chiunque altro. Allora non muore, come si suol dire, ma vive.
Ecco cosa devi sapere su questo film:
Il regista Sorrentino ha diretto un documentario sulla città di Napoli nel 2010, intitolato Napoli 24.
Tony Cervello, che interpreta il padre, è apparso in quasi tutti i principali film di Paolo Sorrentino, come Il Divo (2008) e La Grande Bellezza (2013). A causa della morte prematura del padre del regista Sorrentino, il regista Tony Cervello non è stato in grado di spiegare che aspetto avesse suo padre. Per questo gli è stata data carta bianca nel plasmare la figura di padre Saverio Sescha.
Madre Teresa Sabonangelo – come il regista Sorrentino – è cresciuta a Napoli.
Dopo aver vinto un Oscar per La Grande Bellezza, Maradona ha inviato a Sorrentino una maglietta autografata. Ma quando la sceneggiatura di “La mano di Dio” è diventata nota, Maradona (avvocato con il nome di) Maradona, regista e sceneggiatore, ha minacciato Sorrentino di chiedere il risarcimento dei danni perché non aveva correttamente acquistato il suo film. Per inciso, nulla è venuto fuori da questa affermazione perché Maradona è morto nel 2020.
La direttrice: Paolo Sorrentino incontrò: Filippo Scotti, Tony Servillo, Teresa Sabanangelo, Marlon Joubert
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