Giornale: I figli di Berlusconi sono vicini ad occuparsi dell’impero imprenditoriale del padre


Foto: Polizia nazionale afgana

I cinque figli dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi sono vicini a raggiungere un accordo sulla divisione dell’impero economico del padre, del valore stimato di 7 miliardi di euro. È quanto scrive il Corriere della Sera, rilevando che gli eredi accettano il testamento di Berlusconi, morto quest’anno, senza speciale accettazione da parte del beneficiario.

Ciò significa che i bambini corrono ancora il rischio di dover affrontare in seguito eventuali debiti del miliardario defunto. Ma secondo il giornale danno per scontato questo rischio perché accelererebbe il processo di divisione di tutti gli interessi commerciali, ville e yacht di Berlusconi.

L’impero imprenditoriale, che comprende anche il gruppo di media e comunicazione MFE di Berlusconi, fa parte della holding Fininvest. La figlia maggiore di Berlusconi, Marina, è al potere da giugno. Per volontà del padre lei e il fratello Pier Silvio hanno ampliato la loro partecipazione nell’azienda di famiglia al 53%, mentre il resto è stato assegnato alle figlie minori Barbara ed Eleonora e al figlio minore Luigi.

MFE, già Mediaset, domina il mercato della pubblicità televisiva in Italia con una quota di mercato superiore al 40%. Fininvest possiede inoltre una partecipazione di maggioranza nell’editore Arnoldo Mondadori Editore. Il gruppo partecipa anche al fornitore di servizi finanziari Banca Mediolanum ed è proprietario della squadra di calcio AC Monza.

Il quotidiano italiano stima inoltre che il valore complessivo delle ville di Berlusconi oscilli tra i 600 ei 700 milioni di euro. Anche i bambini hanno la loro parte. In precedenza era stato rivelato che Berlusconi ha lasciato 100 milioni di euro a ciascuno della sua compagna più giovane, Marta Fassina, 53 anni, e a suo fratello Paolo Berlusconi, 73 anni. Si dice anche che l’eccentrico politico abbia trattenuto 30 milioni di euro per il suo alleato politico, Marcelo Dell’Uteri, che una volta fu condannato per i suoi legami con organizzazioni criminali.

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