Il governo italiano prevede che la vendita della rete fissa di Telecom Italia all’investitore americano KKR per 23 miliardi di euro vada avanti. Questo è quanto hanno riferito alcuni addetti ai lavori al quotidiano italiano Corriere della Sera, dopo una maratona di consiglio iniziata venerdì.
Tuttavia, il maggiore azionista di Telecom Italia, la francese Vivendi SE, si oppone all’operazione. I francesi chiedono a Telecom Italia di prendere in considerazione un piano alternativo a sorpresa presentato la settimana scorsa da un investitore di minoranza.
Il piano elaborato dalla società di investimenti londinese Merlyn Advisors prevede la sospensione della vendita della rete fissa e la sostituzione di Pietro Labriola, attuale amministratore delegato del gruppo italiano di telecomunicazioni. Ma è improbabile che questo piano venga attuato perché il governo non lo sostiene.
Telecom Italia tenta da mesi di vendere la propria rete per alleggerire il pesante debito pubblico. Sebbene l’azienda sia un’istituzione privata, è soggetta alla supervisione del governo. Ciò è legato alla dimensione della forza lavoro e all’importanza strategica della rete di comunicazione.
Il gruppo italiano di telecomunicazioni aveva già ricevuto a febbraio un’offerta dall’investitore KKR, proprietario dei parcheggi Roompot e Q-Park nei Paesi Bassi.