Le autorità olandesi autorizzano le autorità italiane a indagare su due ex direttori finanziari di Booking.com Lo conferma il Dipartimento di Giustizia a Reuters. L’Italia ha presentato la richiesta mentre indaga su come vengono pagate le tasse sugli immobili italiani affittati dal sito web delle vacanze dal 2018.
Secondo le autorità fiscali italiane, la società originariamente olandese ha evaso almeno 153 milioni di euro di tasse tra il 2013 e il 2019. Gli italiani avevano precedentemente chiesto ai Paesi Bassi di indagare sull’ex CEO. Ricorso del 2018 respinto. Una nuova richiesta è arrivata nel 2019, che ha portato alla conversazione il mese scorso. Ora sembra che il cane da guardia italiano abbia avuto il permesso di indagare sull’ex top uomo e donna.
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In particolare, si tratta del francese Olivier Bisserier e dell’argentina Marcela Martin. Sono stati direttori finanziari di Booking.com rispettivamente dal 2013 al 2019 e dal 2019 al 2020. La Reuters ha contattato gli ex direttori, ma Bisserier ha rifiutato di commentare. Martin non ha risposto a più e-mail di Reuters con domande. Booking.com ha detto che sta collaborando pienamente con l’indagine.
In particolare, il caso dell’IVA sugli affitti di camere, appartamenti e case tramite Booking.com. Le autorità italiane ritengono che la società sia responsabile del pagamento dell’IVA, ma Booking ritiene che i proprietari dovrebbero farlo.
Domanda all’inizio del 2023
È probabile che un processo abbia luogo a gennaio. E’ previsto un incontro tra le autorità giudiziarie italiane e olandesi dove verranno anche scambiati i dati e le informazioni richieste. L’indagine sarà condotta dal Ministero della Giustizia olandese.