È calato il sipario sul dominio della Red Bull Racing in Formula 1, qualcosa che già da tempo stava diventando realtà in Azerbaigian. Dopo un'impressionante corsa di 847 giorni, la Red Bull Racing non è più in testa al Campionato Mondiale Costruttori.
La Red Bull ha mantenuto il suo dominio assoluto nella Formula 1 per più di due anni, 55 gare e esattamente 847 giorni, ma a Baku è finalmente calato il terrificante sipario. La McLaren ha conquistato il primo posto tra i costruttori dopo un altro fine settimana deludente per il team di Milton Keynes. Sergio Perez, che era sul podio fino a poco prima della fine, ha avuto un incidente e Max Verstappen non è riuscito a fare molto nel sotto-top. La McLaren è riuscita a vincere il Gran Premio nella persona di Oscar Piastri e del suo compagno di squadra Lando Norris al quarto posto. La squadra corse britannica ancora una volta ha ottenuto molti più punti nella gara del fine settimana rispetto al suo rivale austriaco. E' finita per la Red Bull Racing dopo un'incredibile corsa di 847 giorni nella massima categoria del motorsport.
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La McLaren è in testa e anche la Ferrari rappresenta una minaccia per la Red Bull
Era ormai da tempo che la Red Bull perdeva la leadership nella classifica mondiale. Per molto tempo si sperava che Verstappen riuscisse a controllare i problemi con la RB20, ma dalla pausa estiva non è più stato così. A Zandvoort, Monza e Baku, la McLaren ha perso contro la Red Bull. La McLaren è ora in testa alla Coppa del Mondo con 476 punti. La Red Bull è indietro di 20 punti, ma non può guardare solo avanti. Bisogna anche guardarsi alle spalle, perché anche la Ferrari è staccata di 425 punti. Con 309 punti al quarto posto, la Mercedes ha ancora molto da recuperare e non sembra una minaccia per la Red Bull.
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Horner risponde alla fine dell'era Red Bull
Il capo della squadra Christian Horner ha ammesso ai media in Azerbaigian che è stato doloroso per la Red Bull vedere ufficialmente terminato il suo dominio. “Abbiamo avuto un grande colpo da parte dei costruttori. Ora siamo a 20 punti di distacco quindi dobbiamo attaccare. Ci restano ancora sette gare e tre sprint. Ci sono molti punti da guadagnare e ci sono diverse piste in arrivo su.” “Non è ancora finita”, rimane un combattente.
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