Secondo l’autore, la serendipità è il denominatore comune nella vita di suo nonno. Come soldato va in licenza in Inghilterra. Incontra la donna della sua vita. Solo quando la guerra è già finita, e lui è di stanza a Mechelen, entra, per un’altra coincidenza, in contatto con quella ragazza che sarebbe poi diventata la nonna di Vander Tylen.
Ulteriori eventi convincono anche Vander Taelen che Chance ha il controllo della sua vita. Trent’anni fa, ad esempio, comprò un appartamento a De Panne: da bambino amava il Mare del Nord, ma quello che all’epoca non si rendeva conto era che De Panne era importante per suo nonno. E Achille rimane lì, come un soldato ferito, nell’ospedale militare Lucien, a 20 metri dal suo appartamento. Vander Tylen conosce molto bene i luoghi citati da suo nonno nelle sue lettere: Lo, Alveringem, Diksmuide, …
Con le lettere sotto il braccio, segue le orme del nonno. È come se Achille stesse andando in bicicletta con lui. Gli parla e rievoca: cammina nei prati come faceva suo nonno sotto i bombardamenti. Adesso capisce meglio chi era: un uomo solitario, gentile e gentile, ma traumatizzato. Verso la fine della sua vita ebbe degli incubi. “Ora capisco cosa ha vissuto”, dice Vander Tylen.