La prossima settimana, ha annunciato, la Banca centrale europea aumenterà i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, il primo aumento dei tassi dal 2011.
Ma gli esperti stanno valutando sempre di più uno scenario in cui la Banca Centrale Europea non osa fare una serie programmata di rialzi.
Questo a causa della crisi del gas in Europa, della crisi politica in Italia e dell’economia che flirta con la recessione.
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Secondo gli esperti, è diventato certo che la Banca centrale europea (BCE) aumenterà gradualmente i tassi di interesse nel prossimo periodo.
I mercati finanziari prendono sempre più in considerazione uno scenario in cui il supervisore europeo non osa fare una serie programmata di rialzi.
Ciò è dovuto alla possibile interruzione delle forniture energetiche russe all’Europa, alla crisi politica in Italia e all’economia in bilico sull’orlo della deflazione.
Dubbi particolari sul numero di passaggi dopo il primo rialzo dei tassi di luglio
I responsabili politici della Banca centrale europea hanno precedentemente indicato il loro desiderio di aumentare gradualmente i tassi di interesse a partire da luglio per combattere l’inflazione elevata. Ciò può comportare un ciclo “sostenibile” di aumenti dei prezzi. La prossima settimana, i tassi di interesse aumenteranno di un quarto di punto percentuale, il primo aumento dei tassi dal 2011.
Sembra esserci un crescente scetticismo sulla serie di aumenti dei tassi. Gli operatori intervistati da Bloomberg News prevedono un inasprimento di 155 punti base entro la fine dell’anno. Questo è in calo rispetto al picco di oltre 190 punti base a metà giugno.
I problemi di cui sopra fanno sì che i trader si chiedano fino a che punto può arrivare la BCE. L’Europa è in ritardo rispetto alla Federal Reserve statunitense nell’aumentare i tassi di interesse. A causa degli interventi negli USA, il dollaro ha avuto più valore rispetto all’euro. Per la prima volta in vent’anni, il valore della valuta statunitense è stato pari al valore dell’euro.
L’aumento dei tassi di interesse rappresenta un rischio anche per l’Italia
Il previsto spostamento del tasso di 0,25 punti percentuali della Banca centrale europea porterebbe il tasso sui depositi al di sotto dello 0,25%. Secondo gli esperti, sarà molto difficile elaborare rapidamente ulteriori incrementi dei tassi di interesse. Fino a un livello di più 0,5 per cento sarebbe ancora possibile, ma poi sarebbe difficile, a quanto pare. Anche perché tassi di interesse più alti potrebbero mettere in difficoltà un’Italia finanziariamente travagliata.
Ci sono anche voci all’interno della Banca centrale europea per avviare una mossa più forte di mezzo punto percentuale. Questo scenario è considerato improbabile dagli esperti in quanto contrario alle linee guida. Può anche danneggiare la credibilità. Un aumento di questa portata rimane lo scenario di base per settembre, quindi i trader sono concentrati su ciò che verrà dopo.