I giornalisti possono ancora recarsi nelle zone terroristiche senza permesso

Giornalisti e operatori umanitari possono ancora operare in un’area sotto il controllo di un’organizzazione terroristica senza l’autorizzazione del ministero della Giustizia e della sicurezza. Il ministro uscente Grapperhaus ha scritto al Senato che sta introducendo un disegno di legge separato per regolamentare questo.

Al momento è stata sottoposta al Senato una proposta di Grapperhaus, dove è generalmente punito risiedere in zone terroristiche. L’idea alla base di questo è che le persone che risiedono in tali aree spesso simpatizzano con le idee delle organizzazioni che vi governano. Ad esempio, potrebbero rappresentare un pericolo per la società olandese al loro ritorno.

Secondo questa proposta, ai giornalisti e agli operatori umanitari potrebbe essere concessa un’esenzione dal viaggiare nelle aree terroristiche. Devono richiederlo al ministero della Giustizia.

Critiche dei giornalisti

La Camera dei Rappresentanti ha già approvato questo piano, ma la legge è in mano al Senato da tempo. Ci sono molte critiche, anche dalla professione NVJ E il Associazione dei redattori generali. Credono che i giornalisti dovrebbero essere in grado di recarsi in tale area senza previa autorizzazione. Secondo le organizzazioni, questo requisito influisce sull’indipendenza della stampa.

Grapperhaus ha ora riferito che sta presentando una nuova proposta, che include una “base per l’esclusione dalla punizione”. Questo vale per i cittadini olandesi che “risiedono nell’area solo per svolgere attività come operatore umanitario che lavora per un’organizzazione umanitaria neutrale o come giornalista o pubblicista nel contesto della raccolta di notizie”.

Ciò significa che l’autorizzazione richiesta scadrà. “In questo modo, la loro indipendenza e imparzialità possono essere protette meglio. Possono essere necessarie per svolgere il loro lavoro in modo corretto e sicuro”, ritiene ora il ministro.

Le persone possono continuare a chiedere il permesso

Grapperhaus preparerà il disegno di legge nel prossimo futuro, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e alla stampa. Ha anche scritto che nel nuovo sistema le persone potevano ancora utilizzare le procedure di consenso.

Ciò è possibile, ad esempio, se hanno dubbi sulla possibilità di invocare motivi di esclusione dalla pena. In questo modo, secondo il ministro, si può trovare un buon equilibrio tra l’importanza di un’assistenza indipendente e sicura e del giornalismo da un lato, e la certezza del diritto dall’altro.

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