I leader dell’UE sono preoccupati rispettivamente per l’immigrazione e l’Ucraina in un altro vertice

ANP Productions | fonte: AP

Bruxelles

L’attenzione dei leader dell’UE al loro vertice estivo a Bruxelles è ancora una volta focalizzata sulla guerra in Ucraina e sulle loro difficoltà con la migrazione. Secondo alti diplomatici, il primo ministro Mark Root ei suoi colleghi non possono evitare di pensare alla ribellione del leader mercenario russo Yevgeny Prigozhin, anche se gridano a gran voce che si tratta di una questione interna.

L’immigrazione è stato un tema altrettanto inevitabile per i leader dei 27 Stati membri ai recenti vertici dell’UE. Rutti e la collega italiana Giorgia Meloni, tra gli altri, che hanno un ottimo rapporto con lui nel loro paese, si sono interessati a questo. Una battuta d’arresto è che non sono ancora in grado di contemplare un accordo migratorio con la Tunisia. Un’importante fonte dell’UE ritiene che l’UE e il paese nordafricano siano “a un centimetro” dal raggiungimento di un accordo, ma ciò non accadrà prima della prossima settimana. Tuttavia, il dibattito tra i leader sulla migrazione può facilmente diventare acceso, ad esempio sulla gestione dei diritti umani da parte della Tunisia.

I leader hanno nuovamente discusso delle pressanti esigenze dell’Ucraina e di come possono essere d’aiuto. Ma sono anche lungimiranti e, secondo i diplomatici, considerano attentamente le garanzie di sicurezza per il Paese fintanto che non ha ancora aderito in modo sicuro alla NATO o all’Unione Europea. Nel frattempo, stanno cercando di dare un senso a ciò che ha significato l’insurrezione in Russia lo scorso fine settimana, dicono gli addetti ai lavori. Questo è “l’elefante nella stanza”.

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L’Unione Europea chiede da tempo la creazione di un tribunale speciale per processare i responsabili della guerra della Russia contro l’Ucraina. Ma non c’è ancora un’istantanea. E l’uso dei beni russi congelati per ricostruire l’Ucraina deve ancora iniziare. Si sta prendendo in considerazione una tassa speciale sui gestori di tali attività, ma l’UE preferirebbe lavorare con altri paesi.

Venerdì i leader parleranno nuovamente dei complessi rapporti con la superpotenza emergente Cina. Stanno anche pensando all’economia europea ea come può competere con il resto del mondo.

Il vertice di due giorni è la terza volta in sei settimane che i leader si incontrano. Il prezzo tornerà tra due settimane. Un alto diplomatico dice che un tale ritmo è raro, ma il tempo lo richiede. Secondo lui, non ostacola, anzi: rende più facile per loro ritrovarsi e si possono prendere molte decisioni.

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