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Frank Renaut
Corrispondente dalla Francia
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Frank Renaut
Corrispondente dalla Francia
I negozi a Parigi devono chiudere da lunedì se il condizionatore è acceso. Di norma è vietato aprire le porte al pubblico, perché si spreca molta energia.
“Le porte aperte non sono normali alla luce della crisi climatica ed energetica”, ha affermato il sindaco socialista Anne Hidalgo. Sta introducendo questa misura per decreto e applicherà la nuova politica delle porte a oltre 60.000 negozi nella capitale francese. I rivenditori che non partecipano possono essere multati di 150 euro.
Parigi risponde a una chiamata del presidente Macron. Vuole ridurre il consumo di energia del 10 per cento nei prossimi due anni. Questo è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi climatici, ma anche per paura: l’approvvigionamento energetico potrebbe essere minacciato nel prossimo periodo dalla guerra in Ucraina.
“Come un intero paese, dobbiamo ridurre il nostro consumo di energia”, ha affermato il presidente Macron questo mese. “Perché di notte lasciare la luce da qualche parte quando può essere spenta? Chiederemo a tutti i francesi di partecipare. Servono meno sprechi”.
In vacanza? Wi-Fi è inattivo!
Il governo si è consultato in tre round con governi, imprese, centri commerciali e supermercati. Lì sono state discusse varie iniziative. Negli edifici governativi, ad esempio, l’aria condizionata è consentita solo quando la temperatura è superiore ai 26 gradi. I supermercati non dovrebbero più utilizzare vetrine refrigerate aperte. I centri commerciali vogliono illuminare vetrine e parcheggi per un periodo di tempo più breve.
Anche i privati devono contribuire. “Si tratta di piccoli gesti”, ha detto il portavoce del governo Olivier Veran. “Se vai in vacanza, stacca tutte le prese e spegni il WiFi.”
Le organizzazioni ambientaliste hanno risposto positivamente, ma accusano il governo di non avere un grosso bastone se le aziende oi comuni non fanno nulla. Al momento non ci sono sanzioni. Questa è una politica deliberata del governo, sperando che tutti agiscano da soli.
La decisione di Parigi di contrastare i rifiuti di condizionatori d’aria ha ora un significativo valore simbolico. La città non è la prima. Diverse piccole città, tra cui Lione, hanno deciso nelle ultime settimane di costringere i negozi climatizzati a chiudere i battenti.
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