I Paesi Bassi ritengono che la risoluzione delle Nazioni Unite sul cessate il fuoco tra Israele e Hamas sia andata troppo oltre e si sono pertanto astenuti dal voto. Lo ha annunciato sabato il Ministero degli Affari Esteri Polizia nazionale afgana.
La risoluzione includeva paragrafi che i Paesi Bassi non volevano sostenere. Ad esempio, il diritto di autodifesa di Israele in caso di terrorismo era inesistente, spiega il ministero.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sostenuto a stragrande maggioranza la decisione della Giordania di chiedere un cessate il fuoco nella tarda serata di venerdì. Ciò è stato ottenuto con una maggioranza di 120 voti favorevoli, 14 contrari e 45 astenuti.
I Paesi Bassi hanno fornito una motivazione di voto prima della votazione. Si afferma che la richiesta di cessate il fuoco, inclusa nella risoluzione, non è “coerente con il diritto di Israele di affrontare la continua minaccia di Hamas”.
Il ministero ha affermato: “Ecco perché i Paesi Bassi chiedono una tregua umanitaria per consentire l’arrivo di aiuti umanitari e la fornitura di beni e servizi di base ai civili a Gaza”.
“I Paesi Bassi invitano tutte le parti a dare prova di moderazione”.
Secondo i Paesi Bassi, la richiesta di rilascio immediato di tutti gli ostaggi non è stata adeguatamente rispecchiata nella risoluzione. “Nella nostra interpretazione del voto, abbiamo sottolineato che i Paesi Bassi invitano tutti i partiti alla moderazione. È necessario prevenire ulteriori vittime civili e spezzare il ciclo di violenza”.
Sabato l’astensione dei Paesi Bassi dal voto è stata criticata anche da Save the Children. Aid ha risposto dicendo: “Il governo subordina il suo sostegno ai principi umanitari più basilari ai desideri politici del governo israeliano. La bancarotta morale di questo governo uscente è quindi una realtà”.
Save the Children è pronta a fornire assistenza al confine di Gaza.
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