Mercoledì i Paesi Bassi hanno difeso l’Ucraina davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia. Kiev afferma che la Russia ha violato un trattato delle Nazioni Unite accusando l’Ucraina di genocidio. Anche altri 31 paesi hanno sostenuto l’Ucraina.
Mercoledì tutti i paesi che sostengono l’Ucraina potranno parlare al Palazzo della Pace dell’Aia. I Paesi Bassi, come i paesi intervenuti in precedenza, hanno affermato che la Russia ha violato la convenzione sul genocidio quando ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022.
La Russia ha giustificato la sua invasione affermando che l’invasione era necessaria per prevenire il genocidio nell’Ucraina orientale. I ribelli filo-russi combattono le forze armate ucraine in quella regione dal 2014.
L’Ucraina si è rivolta alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia pochi giorni dopo l’invasione. Secondo il Paese, la Russia ha abusato degli accordi internazionali con false affermazioni per giustificare l’invasione.
Gli Stati non possono semplicemente accusarsi a vicenda di genocidio
Russia e Ucraina si sono già parlate lunedì e martedì. La Russia ha quindi chiesto che il caso fosse archiviato. Secondo questo paese, la Corte internazionale di giustizia non dovrebbe pronunciarsi su questo caso perché la Russia non ha menzionato esplicitamente il trattato quando ha iniziato la “operazione militare speciale”.
I Paesi Bassi, che stanno lavorando con il Canada su questo caso, ritengono che il caso appartenga a questa corte, perché riguarda una controversia tra due paesi. Anche i Paesi Bassi sostengono che si tratta di una violazione del trattato ONU.
Se uno Stato accusa un altro di genocidio e agisce, tali misure devono essere valutate in conformità con il trattato, ha affermato René Lefebvre. Il consulente legale del Ministero degli Esteri ha parlato in aula a nome dei Paesi Bassi.
Per la prima volta molti paesi parlano apertamente
A nome dei Paesi Bassi hanno parlato la Germania, l’Australia, la Svezia ed altri. Altri paesi seguiranno nel pomeriggio.
Questa è la prima volta che un numero così elevato di paesi si esprime pubblicamente in un caso davanti alla Corte internazionale di giustizia. Ciò, secondo i relatori, dimostra quanto sia importante per loro considerare questo problema.
L’anno scorso la Corte internazionale di giustizia ha dimostrato che nell’Ucraina orientale non si era verificato alcun genocidio. Pertanto la Russia, in una sentenza preliminare, ha ordinato di fermare l’invasione. Mosca non lo ha fatto.
L’Ucraina spera che la precedente sentenza del tribunale venga ora confermata.
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