“È il momento giusto per disfare il tesoro”, ha detto a Reuters Maurizio Liu, responsabile dell’economia e della politica fiscale per il partito nazionalista Fratelli d’Italia di Meloni.
Il ministero attualmente gestisce la spesa pubblica, le entrate e le politiche di prestito. Inoltre svolge un ruolo chiave nelle scelte strategiche dei gruppi a controllo statale, tra cui le società energetiche Eni ed Enel. Secondo alcuni critici, questo concentra molto potere in un’unica struttura.
“La riforma fiscale è un obiettivo importante nel programma di Meloni e richiede una leadership politica”, ha affermato Liu, che chiede un organismo separato per la supervisione delle tasse e delle entrate.
“Ha senso continuare con le politiche di spesa e prestito insieme”, ha aggiunto, avvertendo che i leader del partito di coalizione di destra diretti alla vittoria prenderanno una decisione finale alle elezioni del 25 settembre.
I fautori della tesoreria comune sostengono che è meglio mantenere entrate e spese sotto lo stesso tetto per mantenere un unico centro di pianificazione economica.
In Italia i lavori sono rimasti separati fino all’inizio del 2001. Il governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi vinse le elezioni quell’anno e il gabinetto unificato fu nominato da Giulio Tremonti, attualmente candidato alla sede del Parlamento della Fratellanza d’Italia.
Riduzioni fiscali e riforme
Il partito di Meloni prevede di annunciare il suo primo taglio multimiliardario delle tasse entro la fine dell’anno, se il blocco di destra vincerà le elezioni, come previsto.
Una delle principali proposte fiscali del partito è l’introduzione di un’aliquota fiscale del 15% sul reddito annuo fino a € 100.000 (US $ 99.750,00) per i lavoratori autonomi.
La stessa aliquota sarà applicata a tutti i contribuenti per qualsiasi aumento di reddito nel triennio precedente.
“Questo accadrà nel bilancio 2023”, ha detto Liu.
Meloni ha affermato che l’Italia carica di debiti dovrebbe prendere in prestito solo come ultima risorsa e che il pacchetto sarebbe finanziato da misure compensative per evitare di esercitare pressioni sul disavanzo del governo.
Liu ha affermato che il suo partito prevede di finanziare le misure con entrate esentasse per dirimere le controversie in sospeso e tagliare fino al 50% dei circa 9 miliardi di euro stanziati entro il 2023 a un piano di riduzione della povertà basato sulla “paga del cittadino”.
“Pensiamo che le risorse totali per tale misura potrebbero essere ridotte di un terzo o mezzo”, ha affermato Liu.
In futuro i fratelli d’Italia vogliono semplificare progressivamente il sistema delle imposte sul reddito riducendo le aliquote attuali da quattro a due e arrivando a una entro il 2027.
“Mentre la riforma fiscale è in pieno svolgimento, lavoreremo su misure compensative strutturali. Interverremo in modo selettivo con i crediti d’imposta esistenti, che attualmente valgono circa 70 miliardi di euro”, ha affermato.
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