Il deficit di bilancio dell'Italia è stato molto più elevato di quanto precedentemente calcolato negli ultimi tre anni. Il paese dell’Europa meridionale deve ora calcolare i benefici fiscali in modo diverso secondo le norme europee. Poiché gli italiani hanno ricevuto benefici significativi dal rendere le loro case più sostenibili dall’inizio della crisi del Corona, questo fa una grande differenza.
Ad esempio, nel 2022, il deficit di bilancio, ovvero quanto il governo spende in più rispetto a quanto assorbe, era pari all’8% del PIL. La coalizione del primo ministro Giorgia Meloni mira a raggiungere un deficit pari al 5,6% della dimensione dell'economia italiana. Nel 2021 ciò corrisponderà al 9% del PIL, rispetto alle stime precedenti del 7,2%. L’agenzia nazionale di statistica Istat ha riferito che il deficit nel 2020 è leggermente aumentato al 9,7%.
Secondo le nuove linee guida emesse dall'agenzia statistica europea Eurostat, gli Stati membri dell'UE devono agire immediatamente per includere tagli fiscali nei bilanci dei loro governi, e non solo quando hanno un impatto concreto sui benefici fiscali. Ciò ha gravi conseguenze in Italia perché il cosiddetto super bonus è stato molto in voga negli ultimi anni. Grazie a questo schema gli italiani possono recuperare fino al 110% dell’importo investito per rendere la propria casa più sostenibile sotto forma di detrazione fiscale.
La disciplina fiscale italiana è da molti anni sotto esame all’interno dell’Unione Europea. Dopo la Grecia, il paese ha il debito più elevato dell’Eurozona. Ciò solleva preoccupazioni sulla sostenibilità delle finanze del governo italiano, soprattutto ora che i tassi di interesse stanno aumentando rapidamente.
Il super bonus è stato introdotto nel 2020 dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte del Movimento Cinque Stelle. La coalizione di destra guidata da Meloni ha recentemente posto fine al programma, che aveva lo scopo di rilanciare la crescita economica. Secondo il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti sarebbe “sconsiderato” continuare con le agevolazioni fiscali. Inoltre i benefici fiscali costituivano una sorta di moneta parallela, poiché le prove a sostegno di ciò erano commerciabili.