Il filo invisibile: un vanto tragicomico

Forse una delle cose più dolorose della vita è scoprire che i tuoi genitori non sono perfetti; Sono solo persone in carne e ossa. Il sedicenne Leon (Francesco Gigi) arriva a questa conclusione quando i suoi genitori Simon (Francesco Chiana) e Paolo (Filippo Timi) pensano di porre fine al loro matrimonio. All’inizio del film, il matrimonio tra i due è ancora dipinto come un sogno: non passò molto tempo prima che a due uomini fosse proibito per legge in Italia di sposarsi.

Anche Leon è unico: è uno dei primi figli “legittimi” di due genitori. Sua madre è americana e ha anche servito il movimento gay attraverso la nascita di suo figlio, ma Paolo e Simone non sanno chi sia il padre biologico di Leon. filo invisibile Quindi è un film in cui il messaggio è chiaro fin dall’inizio: non importa se il bambino è la tua carne e il tuo sangue, lo amerai comunque, qualcosa del genere. La storia è raccontata attraverso la prospettiva di un film documentario realizzato da Leon sul movimento LGBT.

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filo invisibile In questo senso è una storia nella storia, di un ragazzo che diventa uomo e che si vede quando alla fine del film conquista una ripida parete di montagna fuori da un centro di arrampicata. Questo è un cliché, quasi uscito da un corso di sceneggiatura. Come: l’ostacolo del protagonista può anche essere un vero ostacolo. Naturalmente, Leon si innamora – cosa prevedibile – e alla fine scopre chi è suo padre. Ma chiunque voglia aspettare fino a quel momento è un vero temerario.

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