Il primo ministro italiano Meloni chiude i porti alle navi migranti

Il nuovo governo italiano Meloni, che martedì ha ricevuto la fiducia alla Camera dei Rappresentanti e mercoledì al Senato, sta immediatamente adottando una linea di destra. Le navi piene di migranti portate in Italia dalle ONG non sono più le benvenute.

Sotto il governo precedente, all’inizio di quest’anno erano arrivati ​​quasi 79.000 migranti. Il governo Meloni vuole fermarlo. Tre nuovi ministri hanno iniziato immediatamente i lavori. La Farnesina a Roma ha informato Norvegia e Germania che due navi appartenenti a organizzazioni non governative che ora battono sotto la loro bandiera con più di 250 migranti a bordo tra la Libia e Malta non operano secondo gli standard europei e italiani. “Chiediamo a tutti i Paesi di rispettare le regole. Queste imbarcazioni appartengono al territorio norvegese e tedesco”, ha detto il nuovo ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Legge marittima

Il nuovo ministro dell'Interno, il conservatore apartitico Matteo Piantidosi, ha inviato la lettera alla polizia italiana e alle autorità portuali. Il ministro ha detto in un'intervista al quotidiano italiano: “La responsabilità è del Paese in cui è registrata la nave”. Niente Stampa . Il leader della Lega Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture nel nuovo governo, sostiene il collega. La stessa battaglia la combatté qualche anno fa quando era ministro dell’Interno.

Le navi Ocean Viking, battente bandiera norvegese, e Humanity 1, registrata in Germania, dichiarano di rispettare il diritto marittimo internazionale aiutando le persone bisognose.

Controlli

Piantidosi ammette che l'arrivo dei migranti non dipende esclusivamente dalle ONG, ma ritiene che siano loro ad attrarre i migranti. Il Ministro ritiene inoltre inaccettabile che lo Stato non abbia il controllo sui flussi di migranti che vogliono entrare nel Paese. Inoltre, spiega il ministro, impedire la partenza dei migranti riduce anche il numero delle morti per annegamento in mare.

Il Primo Ministro Meloni ha spesso affermato di voler imporre un blocco navale sulle coste nordafricane. Ciò ha portato a molte critiche. Ora il primo ministro parla della precedente missione militare europea Sophia, che avrebbe dovuto garantire lo smantellamento delle reti di contrabbando attraverso la cooperazione con la guardia costiera libica.

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