Il primo ministro portoghese António Costa si è dimesso martedì nel corso di un’indagine della polizia su possibile nepotismo e corruzione.
Costa ha annunciato la sua decisione in un comunicato televisivo dopo l’incontro con il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa. È stato chiamato a spiegare le complessità del suo governo.
Martedì scorso, la polizia ha perquisito la residenza ufficiale di Costa, il Palazzo Sao Bento. Sono stati perquisiti anche l’ufficio del suo capo di gabinetto e i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture.
Questa questione preoccupa il Portogallo da qualche tempo. Alla fine del 2019 è stata avviata un’indagine su possibili accordi illegali legati all’estrazione del litio e alla produzione di idrogeno in Portogallo.
Il Portogallo ha le più grandi riserve di litio in Europa. Il litio è una sostanza utilizzata, tra le altre cose, nelle batterie delle auto elettriche. Per estrarlo vengono spesi molti soldi, motivo per cui le aziende nazionali e straniere sono interessate a partecipare.
Martedì la polizia ne ha arrestati almeno cinque durante le indagini. Si tratta del capo della Presidenza del Consiglio, di due amministratori delle società interessate, di un imprenditore e di un sindaco. Incriminato anche il ministro delle Infrastrutture João Galamba.
Lo stesso Costa dice di essere sorpreso da queste accuse e di avere la coscienza a posto.
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