Per la prima volta esperti e scienziati si riuniscono per un vertice sul clima volto a preservare le regioni polari e i loro ghiacciai. Gli organizzatori del vertice confermano che le regioni polari sono fortemente colpite dal riscaldamento globale.
I poli sono molto importanti per la conservazione di diverse specie animali e vegetali sulla Terra. Il ghiaccio marino agisce anche come una sorta di cuscinetto per il ghiaccio terrestre. Quando il ghiaccio sulla terra si scioglie e finisce nell’acqua, il livello del mare aumenta. Se non c’è ghiaccio, non può riflettere la luce solare. Questa inversione aiuta effettivamente a combattere il riscaldamento globale.
Negli ultimi anni gli istituti meteorologici hanno misurato l’aumento delle temperature, ad esempio, in Antartide. Queste temperature sono ben al di sopra della media. Il servizio climatico europeo Copernicus ha riferito che il ghiaccio marino nella regione è stato più basso che mai nel mese di luglio, anche se lì è inverno.
Il ghiaccio estivo nell’Artico potrebbe non essere più salvato. Anche se riuscissimo a ridurre significativamente le emissioni di gas serra, probabilmente non ci sarà più ghiaccio estivo nell’Artico tra il 2030 e il 2050, secondo una ricerca condotta da scienziati della Corea del Sud e della Germania pubblicata il 6 giugno.
La perdita di ghiaccio estivo nell’Artico potrebbe avere conseguenze disastrose per le comunità e gli ecosistemi “sia all’interno che all’esterno dell’Artico”, hanno scritto gli scienziati. In ogni caso, condivideranno i loro risultati durante il vertice con il Pannello sul clima delle Nazioni Unite (IPCC).
Il One Planet – Polar Summit inizia mercoledì e dura fino a venerdì. Ricercatori provenienti da più di quaranta paesi vengono a Parigi per partecipare al vertice. Anche le istituzioni internazionali, le organizzazioni della società civile e i rappresentanti dei popoli indigeni diranno la loro.
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