Paolo Savona, capo dell’Autorità di Vigilanza di Borsa Italiana, avverte che il maggiore utilizzo delle criptovalute potrebbe avere un impatto negativo sui mercati finanziari. L’agenzia di stampa Reuters ha riferito il 14 gennaio che l’economista e politico 84enne chiede maggiore regolamentazione.
Il regolatore italiano afferma che la proliferazione non regolamentata delle criptovalute è una preoccupazione https://t.co/DZBlQn5ezZ pic.twitter.com/4VTZjqqQn1
– Reuters 14 giugno 2021
Savona, capo Corporazione Nazionale per le Imprese e la Borsa (CONSOB), la Securities and Exchange Commission (SEC) italiana, sostiene che l’uso di criptovalute può portare ad attività illegali come riciclaggio di denaro, evasione fiscale, finanziamento del terrorismo e persino rapimenti.
Questo tipo di critica è venuta fuori molto ultimamente, ma per niente. I numeri mostrano l’immagine opposta per questi tipi di dati. Aggiunge anche che le criptovalute peggioreranno la trasparenza nel mercato finanziario:
“Senza un’adeguata supervisione, potrebbe esserci un deterioramento della trasparenza del mercato, la base della legittimità e della scelta razionale degli operatori di mercato”.
Secondo l’ex ministro italiano degli Affari europei e dello sviluppo economico. Ovviamente non ha mai approfondito la tecnologia alla base di Bitcoin (BTC), altrimenti si sarebbe reso conto che fornisce maggiore trasparenza. Savona ha anche esclamato che se l’Europa non fosse intervenuta rapidamente e non avesse trovato una soluzione, l’Italia avrebbe adottato le stesse misure:
“Se ci vorrà troppo tempo per trovare una soluzione a livello europeo, l’Italia dovrà agire da sola”.
La scorsa settimana, Peter Haskamp, direttore del Central Planning Office, ha sostenuto un divieto generale di criptovalute come bitcoin. Il manager era un po’ imbarazzato dal suo appello superficiale e persino il ministro delle finanze Wopke Hoekstra afferma che è meglio regolamentare che imporre un divieto totale.