Il settore manifatturiero italiano si è fortemente contratto ad aprile – PMI

L’industria manifatturiera italiana si è contratta ad aprile, chiudendo tre mesi di crescita. L’indagine di martedì ha mostrato che la produzione, i nuovi ordini e l’attività di acquisto sono diminuiti drasticamente.

Il PMI globale HCOB per il settore manifatturiero italiano si è attestato a 46,8, in rialzo rispetto a 51,1 di marzo, ben al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione, e la lettura più debole dall’ottobre dello scorso anno.

Il numero era inferiore alla previsione mediana di 49,0 in un sondaggio Reuters di 10 analisti. L’indice era precedentemente denominato S&P, ma ora ha un nuovo sponsor, la Hamburg Commercial Bank AG.

Il sottoindice manifatturiero è sceso da 53,9 di marzo a 48,7, mentre l’indice dei nuovi ordini è sceso da 50,8 a 45,3 e le scorte acquistate da 50,0 a 47,1, il livello più basso da settembre 2021.

“La lettura deludente del PMI riflette principalmente un marcato cambiamento nei nuovi ordini. I membri del comitato hanno notato che l’attività del mercato è stata inferiore, segnata dalla riluttanza dei consumatori in patria e all’estero”, ha affermato l’HCOB.

Gli ultimi dati ufficiali sull’export italiano pubblicati a febbraio mostrano una crescita annua del 10,8%. “I dati PMI di HCOB indicano che è improbabile che questa tendenza positiva continui”, ha affermato Tariq Kamal Chaudhry, economista di HCOB.

I deboli dati sulla produzione sono arrivati ​​pochi giorni dopo che la terza maggiore economia della zona euro ha registrato un aumento del PIL nel primo trimestre più forte del previsto dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

Roma il mese scorso ha alzato le sue previsioni per la crescita del PIL per l’intero anno 2023 all’1% dallo 0,6%, ma ha abbassato le sue previsioni per il prossimo anno all’1,5% dal precedente 1,9%.

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