Sono impegnati a costruire in una zona industriale in un sobborgo di Città del Capo. L’azienda biotecnologica Afrigen si sta espandendo. Giovane scienziato che mostra nuovi spazi dove farlo: realizzare il primo vaccino a mRNA contro la corona sul suolo africano.
Fa parte di un nuovo progetto, sostenuto tra gli altri dall’Organizzazione mondiale della sanità, per rendere i paesi a basso reddito meno dipendenti dall’Occidente in futuro quando si tratta di ottenere vaccini contro il coronavirus.
I programmi di vaccinazione nei paesi a medio e basso reddito hanno avuto un inizio lento nella pandemia di coronavirus, in parte a causa di molte nazioni ricche. accumulare oro. Nel continente africano, in media, solo il 7,5% delle persone è completamente vaccinato. Per fare un confronto: nell’Unione Europea, questa percentuale è del 68 percento.
E mentre alcuni paesi hanno forniture al momento, alla fine sono ancora necessarie molte donazioni.
Sperimentare
Ad oggi, i laboratori di questa azienda lavorano principalmente su vitamine e olio di canapa. “Si tratta di una nuova grande sfida”, afferma il regista e professore Pietro Terblanche. Dice che proveranno a creare un vaccino simile a quello di Moderna.
Scelse con cura le sue parole. Non possono fare una copia di Moderna, perché non hanno la formula esatta. Per molto tempo, i prodotti farmaceutici hanno esercitato pressioni affinché condividessero in modo che la produzione di vaccini potesse essere ampliata e accessibile a tutto il mondo. Gli Stati Uniti e il Sudafrica, tra gli altri, litigano da tempo sulla revoca temporanea dei brevetti, ma hanno trovato una porta chiusa.
Tuttavia, sono fiduciosi che lo scopriranno. “Alcune delle informazioni sono pubbliche”, ha detto Terblanche. “Abbiamo il codice genetico, ma dobbiamo anche sperimentare”. Lo fanno non solo con l’aiuto delle università sudafricane, tra le altre. La sfida più grande: “nanoparticelle lipidiche”, la vescicola lipidica, dove l’RNA messaggero è confezionato per proteggere il corpo.
Idealmente, vorrebbero anche adattare il vaccino: dovrebbe costare meno e, si spera, non essere conservato a basse temperature, cosa che causa problemi logistici in molti paesi a basso reddito.